Dal Cile «Trentino» una storia a lieto fine
La storia dell'emigrazione trentina in Cile, negli anni '50 - storicamente parlando, una delle ultime ondate migratorie fuoriuscite dal Trentino - è stata all'inizio una storia di sofferenze e sacrifici. Oggi, però, la comunità trentina di la Serena, il porto sulla costa cilena dove approdarono molti emigrati, è florida e perfettamente integrata. Gli emigrati di allora e i loro discendenti sono agricoltori, imprenditori, professionisti, ma parlano ancora il dialetto e non dimenticano le loro origini. I figli studiano nella scuola dedicata ad Alcide Degasperi. Una testimonianza da quel mondo è arrivata oggi in Provincia con Luigi Rizzoli e Giuseppina Cova, che hanno incontrato il governatore Ugo Rossi assieme ad una parte della famiglia. Rizzoli, originario della val di Cembra, emigrò in Cile da ragazzo, e come molti altri inizialmente coltivò la terra che gli era stata assegnata. Col tempo è diventato imprenditore nel ramo calzaturiero, e la sua azienda oggi è specializzata in calzature per l'antinfortunistica.
Luigi e Giuseppina hanno 7 figli, 23 nipoti e 5 pronipoti. Tutti vivono a La Serena, la città sulla costa del Cile che accolse i nostri emigranti assegnando loro alcuni lotti di terra da coltivare, terra aspra e difficile essendo prospiciente al mare, e quindi piena di sale. "Avevo 19 anni quando sono partito - ricorda oggi Luigi Rizzoli - . L'allora sindaco di Verla di Giovo ci aveva presentato questa opportunità, di andare in Cile. Fummo rassicurati sul fatto che lì erano tutti cristiani e che avremmo avuto di che vivere. Al nostro arrivo ci diedero 3 ettari di terra, un cavallo, selvaggio, che dovemmo domare, una mucca, una casa cadente. L'acqua era salata, impossibile da usare per lavarsi o per cucinare. Ma col tempo ci siamo abituati. I miei fratelli hanno iniziato a lavorare nelle costruzioni, oltre a coltivare i loro lotti di terra. Io sono andato a Santiago, dove ho cominciato a fare scarpe".
In questi giorni in visita in Italia con 4 figlie - che in Cile hanno sposato a loro volta figli di emigrati trentini - e alcuni nipoti, Luigi e Giuseppina rientreranno nei prossimi giorni a La Serena. L'augurio che hanno rivolto al governatore Rossi è di vederlo in un prossimo futuro in Cile, dove il desiderio di mantenere o approfondire i legami con il Trentino è sempre molto forte. Passati i tempi dell'indigenza, oggi le prospettive di collaborazione, specie in campo economico e interuniversitario, sono molto buone.