Allarme virus Zika, appelli per la prevenzione
Cresce la preoccupazione nel mondo per il virus Zika. Ieri la commissione Ue ha sbloccato 10 milioni di euro per ricerche urgenti per arginare «l’emergenza di salute pubblica nazionale».
La somma sarà usata per indagare sul legame tra le infezioni e le malformazioni infantili. La stessa Commissione ha anche chiesto a molti ricercatori impegnati in progetti sulle malattie tropicali di rifocalizzarsi su Zika. E dopo l’annuncio di ieri della francese Sanofi Pasteur, un’azienda farmaceutica indiana, la Biotech International Limited, ha dichiarato di aver sviluppato il primo vaccino contro il virus Zika e di aver presentato una richiesta per il brevetto.
All’annuncio indiano fa seguito quello brasiliano: «La tecnologia sviluppata nella preparazione del vaccino brasiliano contro la Dengue, che è attualmente nella fase finale di sperimentazione umana, può essere adattata per creare un immunizzante contro il virus Zika», fa sapere il direttore dell’Istituto Butantan, Jorge Kalil.
Secondo il ricercatore, una delle possibilità sarebbe inserire nel vaccino della Dengue un gene codificatore di una proteina chiave dello Zika. Mentre l’altra idea sarebbe di creare uno Zika attenuato, usando un metodo simile a quello impiegato nello sviluppo del vaccino contro la Dengue.
È opinione consolidata che l'infezione da questo virus nelle donne gravide possa determinare nel nascituro casi di microcefalia e di malformazioni fetali.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dopo l’annuncio del primo caso di contagio avvenuto attraverso un rapporto sessuale negli Usa, ha invitato le autorità sanitarie a compiere altre indagini. E sempre l’Oms ha lanciato un nuovo allarme, spiegando che con l’arrivo delle alte temperature in primavera ed estate «ogni Paese dove le zanzare Aedes sono presenti può essere a rischio per la diffusione del virus Zika».
Intanto quest’anno il Carnevale brasiliano sarà meno animato del solito: in undici città invece di usare i fondi pubblici per le sfilate, le amministrazioni comunali hanno deciso di destinare sforzi e risorse alla lotta contro la zanzara Aedes aegypti, che trasmette Dengue, Chikungunya e Zika. In tutto saranno circa un milione e mezzo i brasiliani che resteranno senza festa.
Sul fronte americano aumenta la conta delle persone infette con il virus Zika, con un solo caso noto sinora - in Texas - di diffusione tramite contatti sessuali: l’ultimo numero è di 48 residenti nell’Unione colpiti da Zika. Per questo, mentre si studia per linee-guida più complete sul come evitare l’infezione, i responsabili dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno invitato la popolazione ad usare i profilattici durante i rapporti intimi.
E la Croce rossa Usa, che gestisce circa il 40% delle banche del sangue dell’Unione, ha poi vietato, per precauzione, le donazioni di sangue, per 28 giorni, ai viaggiatori tornati in America dopo soggiorni nei Paesi in cui è accertata la presenza del virus Zika. L’Agenzia ha comunque fatto presente che il rischio di contagio tramite il sangue è «molto basso», ma a scopo cautelativo è meglio aspettare 4 settimane dopo i viaggi prima di fare una nuova donazione.
Utilizzare il preservativo come importante arma di prevenzione anche contro il virus Zika è l'invito che arriva dal direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettiva Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, dopo la conferma che in Texas un uomo è stato contagiato dal virus non attraverso la puntura di una zanzara 'vettorè ma dopo aver avuto un rapporto sessuale con una persona infetta che tornava dal Venezuela.
"In realtà - spiega Ippolito - questo non è il primo caso di trasmissione sessuale: un contagio per via sessuale è stato infatti documentato nel 2014. Ora vi è la conferma di questo secondo caso, sempre negli Stati Uniti, e secondo alcune fonti potrebbe esservene anche un terzo al momento, però, non documentato ufficialmente".
L'ipotesi che il virus Zika potesse trasmettersi anche per via sessuale era stata già evidenziata dai ricercatori, ma la conferma scientifica che ciò sia possibile deve ora indurre a "maggiore prudenza", soprattutto nei Paesi dell'America Latina dove il virus - collegato all'aumento esponenziale in Brasile di casi di microcefalia fetale in bimbi nati da madri infette - si sta diffondendo rapidamente ed a fronte della dichiarazione di emergenza internazionale da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ovviamente, sottolinea Ippolito, "l'arma della prevenzione è fondamentale. Per questo usare il preservativo diventa importante perchè, con tale dispositivo, si previene anche Zika, oltre agli altri tanti virus che hanno una trasmissione principalmente per via sessuale".
La raccomandazione di utilizzare il condom per prevenire il contagio da Zika è stata diffusa oggi anche dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). Ma i dubbi da chiarire in relazione a questo virus sono ancora tanti: "Non disponiamo ancora di dati certi, dunque - avverte l'esperto - bisognerebbe considerare un 'periodo di prudenzà in relazione al rischio di trasmissione sessuale di almeno 4 settimane". Ed ancora: "Zika si può trasmettere per via sessuale, ma non sappiamo ancora quale sia il grado di efficacia di trasmissione per tale via rispetto al contagio attraverso la puntura delle zanzare Aedes".
Ma soprattutto, spiega Ippolito, "non sappiano se il virus Zika sia in grado di crearsi un santuario, ovvero un'area di permanenza, nelle vie urogenitali, né per quanto tempo esattamente permanga nello sperma, mentre sappiamo che nel sangue il virus scompare dopo pochi giorni". Per il virus Ebola, invece, è stato dimostrato che il tempo di presenza nello sperma arriva a 10 mesi. Insomma, conclude Ippolito, "c'è molto da approfondire, ma certamente l'innalzamento del livello di prudenza e prevenzione attraverso l'uso del profilattico è una misura importante da incentivare".