Con i cambiamenti climatici aumentano i rischi sanitari
«Il clima che cambia aumenta i rischi sanitari legati alle ondate di calore, acuisce l’impatto degli eventi atmosferici estremi e incide sui livelli di smog in città».
Questo quanto emerge dal nuovo rapporto «Le città italiane alla sfida del clima« messo a punto da Legambiente in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, presentato oggi a Roma.
«Le città italiane - afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - fanno ormai i conti con condizioni atmosferiche inedite e violente, che ci portano in pochi giorni dalle frane per i nubifragi alla secca dei fiumi e alle cappe di smog: per questo c’è bisogno di adattare i nostri centri urbani con sempre maggiore rapidità a una situazione climatica in continua evoluzione, che modifica anche il contesto sociale e le prospettive economiche».
Numerose ricerche - viene spiegato - «hanno infatti dimostrato l’associazione tra elevate temperature e salute della popolazione, in particolare dei soggetti a rischio, soprattutto anziani che vivono in ambiente urbano». E, dal momento che - come viene osservato dal panel di scienziati che studiano il clima su mandato delle Nazioni Unite - «saranno proprio le aree urbane a pagare i costi sociali maggiori» del riscaldamento globale «in particolare nell’area del Mediterraneo», servono risposte «alle emergenze e ai pericoli che incombono anche sulle nostre città»; per esempio «nuove forme di pianificazione e di gestione per mettere in sicurezza i cittadini e ridurre gli impatti sui quartieri e sulle infrastrutture».
Le città - viene rilevato nel report - «sono il cuore delle sfida climatica in tutto il mondo perchè è nelle aree urbane che si produce la quota più rilevante di emissioni ed è qui che l’intensità e la frequenza di fenomeni meteorologici estremi sta determinando danni crescenti».
«Serve un cambio di passo nelle politiche - dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni - con piani di intervento e risorse per l’adattamento al clima, come ci chiede anche l’Unione Europea, ma urge anche un cambio radicale delle scelte urbanistiche da parte dei Comuni, per mettere in sicurezza le aree più a rischio attraverso interventi innovativi, per aumentare la resilienza nei confronti di piogge e ondate di calore.
Senza dimenticare che - conclude Muroni - come sta avvenendo in questi giorni, la mancanza di piogge legata ai mutamenti climatici incide sulle concentrazioni di inquinanti e smog».