La moda salva l’Italia Resta il settore più solido

Industria, le 15 principali case di moda hanno una crescita più vivace. Tutti i dati del settore che può ancora trainare la nazione

La moda italiana è in buona salute. E sicuramente sta molto meglio di molte fette dell’industria del nostro Paese. Lo dicono i dati dell’ufficio studi Mediobanca, diffusi alla vigila della  «Fashion Week» di Milano. Le 15 aziende più grandi (sette le quotate) danno poi una spinta a tutto il comparto e mostrano una crescita più vivace. Considerando i ricavi dal 2010 e il 2014, Prada ha la crescita maggiore (+73,5%), anche se è Luxottica la più grande (7.652 milioni il fatturato 2014). Seguono Ferragamo (+70,8%), Calzedonia (+63,8%), Moncler (+61,9%) e Armani (+59,7%). Per la prima volta l’indagine annuale di R&S Mediobanca si sofferma anche sui concorrenti francesi, analizzando i primi 10 gruppi d’Oltralpe. Per dimensioni il confronto è nettamente a favore della Francia, con un giro d’affari aggregato di 56,1 miliardi rispetto ai 23,4 miliardi delle prime 10 aziende della moda italiana.

Più della metà (55%) del fatturato delle «top10» di Francia è fatto da Cristian Dior, quando il primo gruppo italiano - Luxottica - pesa per il 33% sulle «top10» dello Stivale. Le nostre «vincono invece per solidità e liquidità sulle francesi (il rapporto tra debiti e patrimonio netto 2014 è 24,8 per le italiane e 35,5 per le francesi, quello tra liquidità e debiti è di 107,2 a 41,5). L’analisi Mediobanca riguarda 143 società, quelle cioè con almeno 100 milioni di fatturato. Per un quarto sono a controllo straniero (44), ben 18 francese. Nel 2014 vedono una crescita del 5,8% del fatturato, contro lo 0,8% della grande manifattura.

Quanto all’occupazione, cresce del 22,7% nella moda contro il 14% della manifattura, con ancora una volta una spinta maggiore tra i 15 gruppi giganti (+34,2%). La crescita viene per lo più dall’estero, che pesa per il 60,1% del fatturato totale (+9,8 punti percentuali rispetto al 2010, rispetto al +2,6% dei ricavi nazionali). I settori più orientati all’estero sono l’occhialeria e la pelletteria, con il 90,2% e il 70,1% dei fatturati oltre confine. Considerando infine le sette quotate, nei primi nove mesi del 2015 si accentua la crescita dei ricavi: +11,8% a cambi correnti, ma +2% a cambi costanti. Spiccano per crescita Moncler (+25,2%), Luxottica (+17,2%) e Safilo (+10,6%) e la sola Prada segna il passo (-7%).

 

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