Il sondaggio: ai giovani piace l'«apericena» Però giudicano l'offerta di Trento «molto scarsa»
«A Trento non c’è nulla da fare». Impossibile non aver sentito almeno una volta una frase così. La discussione, ormai, va avanti da anni. La città universitaria, i locali che non ci sono, i locali che chiudono, il Comune che fa regole spesso restrittive, i residenti, i commercianti, i giovani: gli spunti e gli attori coinvolti, insomma, non mancano. Anzi. Negli ultimi giorni, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la notizia della chiusura della discoteca Elysee per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Un locale molto frequentato soprattutto dai giovanissimi, studenti delle superiori e del triennio universitario. Il tema del divertimento in città è così tornato in primo piano, anche se forse non se n’era mai andato. Sul nostro sito abbiamo proposto ai lettori un sondaggio, per scattare una sorta di fotografia al mondo della notte (o del tardo pomeriggio/prima serata) di Trento. Chi esce la sera? Quante volte alla settimana? Dove va? Quanto spende? Hanno risposto oltre mille persone, la maggior parte (393) di età compresa tra i 19 e i 25 anni. Gli altri votanti andavano tra i 15 e i 40, con il secondo gruppo più folto rappresentato da ragazzi delle superiori (203 tra i 15 e i 18). L’età è risultata la «discriminante» più importante: a seconda di questa, infatti, le risposte sono cambiate parecchio. D’altra parte era piuttosto prevedibile: chi lavora è anche chi spende di più, chi va alle superiori esce la sera con meno frequenza, chi va all’università predilige il cosiddetto «apericena» (un po’ aperitivo e un po’ cena, senza essere né l’uno né l’altro). Ma vediamo nel dettaglio i risultati.
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Il sondaggio.
Dopo tre domande anagrafiche, riguardati l’età, il sesso e l’attività (studente delle superiori, dell’università o lavoratore), abbiamo posto cinque domande con varie opzioni di risposta: Quante sere esci alla settimana?, che locali frequenti?, La serata tipo?, Verso che ora torni a casa? Quanto spendi in una serata?
I locali e la serata tipo.
La maggior parte dei giovani trentini quando esce lo fa per andare al bar, 36,6%. A seguire pub dove c’è una proposta di musica live (24,4%) e discoteche (21,5%). All’ultimo posto la pizzeria (17,5%) anche perché in molti, probabilmente, dopo la pizza proseguono la serata in uno dei tre posti sopracitati. Incrociando i dati un aspetto interessante è dato dal fatto che chi frequenta le discoteche è under 25 per oltre il 90%. Per quanto riguarda la serata tipo, l’apericena (neologismo magari non bellissimo ma molto in voga) la fa da padrone, con quasi il 30% degli intervistati che lo preferiscono a ballare (26,5%) e alla cena in compagnia (24,8%). Anche in questo caso incrociando i dati emergono alcune curiosità; ci si potrebbe aspettare, infatti, che chi spende di più per uscire la sera sia chi va in discoteca. Sbagliato: è chi va a fare apericena che è disposto a mettere mano più «pesantemente» al portafoglio.
Il rientro a casa.
In questo caso, fate voi: sorprende di più che ci sia un 29% che dichiara di rientrare dopo le 2 di notte o che la percentuale maggiore (71%) torni a casa entro le 2. Comunque la pensiate, i dati incrociati dimostrano che chi rientra entro le 22 sono quasi per la totalità gli studenti delle superiori (il famoso coprifuoco esiste ancora) e chi rientra dopo le 2 è praticamente solo ci frequenta le discoteche (d’altra parte i bar e le pizzerie aperte a Trento dopo la mezzanotte si contano sulle dita di una mano).
La spesa economica.
Il dato più rilevante è che circa il 65% spende meno di 20 euro per un’uscita (39,9% ha risposto tra i 10 e i 20 euro, il 23,4% ha detto circa 10 euro). A prescindere che riteniate la cifra alta o bassa, probabilmente è «giustificata» dal fatto che la maggior parte degli intervistati sia under 25: insomma gli studenti, liceali o universitari, sono anche a Trento, come da definizione, squattrinati. Solo il 6,7% dichiara di spendere oltre 50 euro per una serata.
L’offerta serale a Trento.
Sull’ultima domanda del questionario non è necessaria alcuna analisi sociologica, economica, antropologica e il dato è indiscutibile: il 76% ritiene l’offerta notturna in città scarsa (il 37,3 molto scarsa, il 38,7% «solo» scarsa). Un 2,7%, invece, ha votato «molto buona».