Università, per 1 giovane su 2 è troppo teorica e poco pratica
Per un giovane italiano su due, studente o laureato, l'università non prepara adeguatamente ad entrare nel mondo del lavoro. Questa opinione è condivisa dal 46,5% dei ragazzi interpellati nell'ambito di una ricerca promossa dal Gruppo Sanpellegrino, in occasione del III Premio di Laurea Sanpellegrino Campus, che si è svolto all'Università Iulm di Milano. La ricerca è stata realizzata nel marzo 2016, su 10.425 tra laureati e studenti universitari italiani.
Poca esperienza maturata (26%), scarsa propensione delle aziende ad assumere (19,5%), settori di interesse saturi (17%) sono alcune delle difficoltà individuate dai giovani italiani nel trovare un'occupazione. Secondo gli intervistati l'università non prepara in modo adeguato al mondo del lavoro, in parte perché la formazione è troppo teorica e poco pratica (16,5%) e in parte perchè non ha la forza di accompagnare i giovani verso le aziende dopo la laurea (19%).
Solo il 25,5% ritiene invece all'altezza l'università italiana. Per il 18,75% manca poi un ponte di collegamento tra i due mondi (università e aziende) mentre per il 17,75% proprio le imprese dovrebbero puntare su training formativi interni più incisivi per accompagnare le giovani risorse.
Secondo i giovani intervistati infine la valorizzazione dei giovani può portare anche alla valorizzazione del made in Italy (53% studenti e 35% laureati), perché ritengono di essere una risorsa (25%) e perchè possono liberare energie innovative per il Paese (18,5%).
Per innovare il settore del made in Italy inoltre secondo i giovani è necessario prima di tutto il potenziamento delle infrastrutture, per permettere anche alle realtà più piccole di accedere ai mercati internazionali (24%), il 16,5% invece ipotizza di insegnarlo nelle scuole, mentre il 15,5% vorrebbe puntare sull'e-commerce per alleggerire i costi.