Alpini trentini all'Adunata di Asti nel segno della solidarietà

di Giuseppe Fin

Oltre cinquemila penne nere, 266 gruppi presenti provenienti da tutta la provincia e tantissimi giovani. Trentini protagonisti ieri mattina ad Asti alla sfilata dell'ottantanovesima Adunata Nazionale degli Alpini.

Una presenza davvero massiccia che ha voluto dimostrare, ancora una volta, l'importanza e il peso di una sezione come quella dell'Ana in Trentino che con oltre 24 mila iscritti è la più numerosa d'Italia.

A sfilare attorno alle 11.30 circa di ieri, sono stati in tanti, dagli alpini rocciatori della Val Rendena con la piccozza alla Protezione Civile definita dallo speaker ufficiale dell'Adunata «una vera forza della natura». Presente a sfilare anche la bandiera del Genio Guastatori di stanza a Trento.

La sfilata, con le 110 sezioni Ana, ha visto la partenza attorno alle 9. I primi a sfilare sono stati i Reparti alpini di formazione, i gruppi Ufficiali e Sottufficiali delle truppe alpine in servizio. Poi i Gonfaloni e il Labaro dell'Associazione nazionale alpini e il Consiglio direttivo nazionale. Nel gruppo del centenario della Grande Guerra, anche la Croce Nera Austriaca.

Dopo la sezione dell'Alto Adige, a sfilare tra gli applausi della gente sono state le penne nere trentine precedute da un primo striscione verde con la scritta bianca «Ana Sezione di Trento».
Presenti 96 bandiere tanti quanti sono gli anni dalla costituzione della sezione trentina. Ad accompagnare la prima parte del corteo lo striscione «Il nostro impegno per costruire il domani», il Vessillo decorato con 12 medaglie d'oro, la fanfara e il coro sezionale di Trento assieme ad un nutrito gruppo di sindaci.

A creare un colpo d'occhio formidabile sulla fiumana di alpini trentini sono stati i 266 gagliardetti in rappresentanza dei gruppi presenti.

«Gli Alpini trentini - ha spiegato lo speaker dell'adunata - hanno iniziato anni fa a commemorare la pace attraverso l'incontro italo austriaco. Hanno saputo in questi anni stendere ponti di cultura e solidarietà che oggi li fanno conoscere come i protagonisti non solo delle valli ma anche culturali assoluti di una vita che riescono a trasformare anche in note grazie ai fantastici cori».

Tra gli applausi è stato ricordato l'impegno messo dagli alpini trentini a Rovereto sulla Secchia in Emilia, paese colpito dal terremoto del 2012, per la costruzione della Casa dello Sport «Tina Zuccoli», il più grande impegno in questi ultimi anni per le penne nere trentine.

È stata ricordata anche la città di Trento, l'importanza del polo universitario e tecnologico e del Museo storico nazionale degli Alpini. Negli striscioni portati dalle penne nere trentine anche le scritte «L'Italia senza alpini è un futuro senza memoria», «Il cappello alpino. Scrigno di ricordi garanzia per il futuro» ed infine «I valori degli alpini come faro per la gioventù». Durante la sfilata dei trentini a prendere parte all'Adunata è arrivata anche la ministra alla Difesa Roberta Pinotti. Poco dopo un'altra pausa per il saluto agli alpini da parte di Papa Francesco.

Una dimostrazione, quella delle penne nere trentine ad Asti, senz'altro positiva in termini di presenza e valori. Un segnale forte in vista dell'Adunata per il 2018 per la quale la città di Trento attende solo l'ufficialità. Qualcuno l'ha già definita «l'Adunata della speranza» a cent'anni dalla fine della Grande Guerra.

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