Come difendersi dal «jet lag» delle feste in famiglia
Sei appena tornato dalle consuete vacanze natalizie con la tua famiglia e oltre a tanti regali da riordinare, valigie da disfare e panni da lavare senti anche una grande confusione in testa. Sei esaurito, stressato, stanco e hai difficoltà a dormire? Vuol dire che sei preda della «sindrome del Jet lag di famiglia».
I sintomi - che possono colpire anche chi ospita i parenti e non solo chi va in visita - sono molto simili a quelli del jet lag che colpisce chi compie viaggi intercontinentali e sconta l’effetto del fuso orario, spiega sul New York Times lo psicologo clinico Adam Fried, che opera presso Scottsdale, in Arizona.
Il problema, spiega Fried, non è che non si vuole vedere la famiglia, ma piuttosto che questi incontri - specie quando i familiari sono lontani e li si vede poche volte l’anno - sono emotivamente carichi e stressanti per diversi motivi. Intanto è difficile, quando si è abituati per tutto il resto dell’anno a sentirsi solo via telefono o via skype, stare tanti giorni faccia a faccia e a stretto contatto.
È vero, spiega all’ANSA Ferdinando Pellegrino, psichiatra della Asl di Salerno, sono tanti i fattori che possono lasciarci spossati per giorni dopo un ritrovo di famiglia. A partire dal forte senso di nostalgia, regressione all’età infantile che inevitabilmente ti assale durante e dopo gli incontri familiari.
Inoltre quando ci si ritrova con fratelli e genitori possono venire fuori i vecchi rancori dell’infanzia e non sempre si riesce a evitare discussioni. Senza contare che in questi incontri si mangia molto per parecchi giorni di seguito e si torna a casa anche fisicamente scombussolati, il che acuisce il malessere psicologico.
Il tuffo nell’ambiente di origine, comunque, può essere positivo se ritrovi la carica dell’infanzia, sostiene Pellegrino, altrimenti diventa una fonte di stress. Il «jet lag di famiglia» può essere alimentato da tanti fattori: ad esempio, spiega Pellegrino, dalla tristezza se nell’incontro non ritrovi più l’atmosfera di una volta o se magari hai perso una persona cara con cui era consuetudine trascorrere le feste.
E non è tutto: i sintomi, continua l’esperto, possono essere legati anche al cambio di abitudini che si ha stando fuori casa e al fatto che si mangia di più per parecchi giorni di seguito.
Poi magari si fuma e si beve di più durante questi ritrovi familiari in cui più in generale si esacerbano le cattive abitudini.
Cosa fare allora per proteggersi dal jet lag familiare? Innanzitutto, non avere troppe aspettative da questi incontri, non sovraccaricarsi di impegni e stimoli (troppe visite ai diversi parenti sera dopo sera sono sconsigliate). Non mangiare troppo, tenere basso il tono dell’aggressività e fare buon viso a cattivo gioco onde evitare fastidiose discussioni con i parenti.
«Infine - conclude Pellegrino - in questi viaggi concedersi un po’ di tempo per se stessi senza sensi di colpa per la famiglia: è vero che vediamo i familiari una volta l’anno ma non commettiamo nessun peccato se decidiamo di prenderci una boccata d’aria e di non restare full time chiusi in famiglia.