Stagione sciistica alle porte: salgono i prezzi Giornalieri e stagionali più cari, «colpa» del meteo
Nonostante un autunno con temperature primaverili, gli operatori si stanno preparando già da settimane per l’inizio della stagione invernale. La spolverata di domenica scorsa, con neve sopra quota 1.800 in alcune località della provincia, può essere un segnale di speranza per gli impiantisti e per gli appassionati di sci, che tifano per un inverno ben diverso da quelli degli ultimi anni, quando la neve dal cielo praticamente non si è vista. E in varie località delle Dolomiti sono in funzione già da qualche giorno i cannoni spara neve: in attesa di quella naturale (sperando che quest’anno arrivi copiosa), si gettano così le basi di quella artificiale. Ormai manca meno di un mese all’apertura ufficiale della stagione bianca, traino fondamentale per il turismo trentino, ma anche per l’economia di tutto il territorio.
La principale novità per la stagione 2017/2018 è rappresentata da un diffuso aumento dei prezzi di giornalieri e skipass. A livello percentuale si parla di incrementi minimi, tra l’1% e il 3%, mentre ragionando in euro si parla di una crescita di qualche euro.
La «colpa» è del meteo: le spese per rendere possibile sciare, ovvero l’innevamento artificiale, sono in aumento e quindi è stato necessario chiedere una sorta di contributo agli sciatori. Della serie, anche con il sole vi mettiamo a disposizione delle piste perfette ma voi che sciate veniteci incontro.
I numeri dei passaggi sono in crescita e quindi nessuno teme un effetto boomerang chiedendo qualche euro in più. Anche perché lo sci resta uno sport o un hobby molto costoso e quindi dover aggiungere un paio di euro per permettersi una giornata in pista non dovrebbe essere un grande problema per nessuno.
La data di inizio della stagione non è ancora certa e anche in questo caso la «colpa» è del meteo: il giorno segnato in rosso sul calendario di impiantisti e aziende turistiche della provincia è il primo fine settimana di dicembre, ma nelle varie località del Trentino si spera di poter anticipare all’ultima settimana di novembre, se appunto il meteo, con l’arrivo di freddo e magari neve, sarà favorevole.
Ecco una panoramica delle principali località sciistiche della provincia, con i costi delle tessere e qualche novità per quanto riguarda i servizi da offrire ai turisti, che sono sempre più a caccia di tutto quello che va «oltre» la normale sciata.
Monte Bondone
Aumentano i prezzi del giornaliero, mentre quelli degli stagionali restano invariati per giovani e famiglie, grazie soprattutto al contributo che il Comune ha garantito anche quest’anno, mentre per gli adulti l’aumento è di 10 euro. Tante, comunque, le possibilità di sconto: prima di tutto la prevendita, che partirà il 18 novembre e terminerà il 17 dicembre. Il giornaliero per un adulto costerà in alta stagione 35 euro (erano 33,50 nel 2015), 35,50 dal 23 dicembre al 7 gennaio e 33 in bassa stagione. L’aumento, come accennato, è dovuto ai costi dell’innevamento artificiale, che in Bondone è stato comunque potenziato: i cannoni avranno maggiore portata e sarà possibile ottimizzare il livellamento del piano sciabile. Tradotto, non più impianti ma impianti che funzionano meglio e riducono il tempo per rendere un prato una pista da sci. Altra novità è lo Snow Park con nuove strutture, un’area per i più piccoli e impianti di illuminazione a led.
Paganella
Il core business resta sempre lo sciatore, ma sono tante le idee messe in campo per offrire un servizio sempre più completo: visto l’aumento di ospiti con cani al seguito sono stati allestiti punti attrezzati per passeggiate tanto agevoli quanto incantevoli. «Se il meteo non ci aiuterà abbiamo un ventaglio di proposte interessanti - racconta il direttore Ruggero Ghezzi - con opportunità per i più piccoli e per gli amanti della natura. Ormai non si scia più per otto ore di fila, anche perché gli impianti sono più veloci e le piste anche, quindi dobbiamo dare agli ospiti idee per aperitivi, degustazioni, realx, benessere, passeggiate all’alba o al tramonto».
Venendo ai prezzi, il ritocco è stato nell’ordine del 3%, ma con agevolazioni e sconti per bambini. Il giornaliero costerà 41 euro in alta stagione e 43 in altissima (contro i 39 del 2015) e lo stagionale 550, 500 in prevendita (due anni fa 460 in prevendita e 510 dopo).
Val di Fiemme.
Lo skipass Val di Fiemme/Obereggen dà il via libera a 45 impianti di risalita e 110 chilometri di piste. Il giornaliero costa 44 euro, che diventano 48 tra la Vigilia di Natale e l’Epifania (nel 2015 costavano 41 e 45 euro). Lo stagionale costa 540 euro, che scendono a 470 in prevendita (due anni fa 510 che scendevano a 450).
Val di Fassa
Lo skipass Val di Fassa-Carezza comprende alcune delle mete più amate e conosciute dagli sciatori di tutto il mondo, dal Passo Fedaia al Col Rodella, passando per il Buffaure e il Passo Carezza. Qui il giornaliero costerà 40 euro in bassa stagione, 45 in stagione e 50 in alta. L’abbonamento in prevendita è a 450 euro, che diventano 490 dal giorno di Natale in poi.
Skirama Dolomiti
Una delle possibilità più belle a livello mondiale per chi ama lo sci: con uno skipass si toccano 8 località (Campiglio, Folgarida, Pinzolo, Pejo, Bondone, Paganella, Tonale e Folgaria) per un totale di 150 impianti a disposizione e 380 chilometri di piste. Il giornalierò costa quest’anno 50 euro in bassa stagione e 55 in altissima (47 e 49 due anni fa), mentre la tessera annuale è salità a 840 euro (era a 795) e 740 in prevendita (era a 705). Riducendo la zona, nella skiarea di Campiglio, che comprende anche Pinzolo, Folgarida e Pejo, il giornaliero costerà dai 49 in bassa stagione ai 54 in altissima. Per gli stagionali conviene parecchio giocare d’anticipo: scegliendo Campiglio si risparmiano 40 euro (da 680 a 640 entro il 10 dicembre), Pinzolo 70 euro in meno (da 470 a 400) e Folgarida 84 euro in meno (da 562 a 478).
Folgaria Fiorentini
Il giornaliero per sfruttare i 104 chilometri di piste in alta stagione è stato fissato in 40 euro, mentre in bassa in 38, con un aumento di appena un euro per entrambe le opzioni rispetto a due stagioni invernali fa.
LE TENDENZE E LE LOCALITA' AL TOP
I numeri sono mostruosi: le previsioni di Skipass Panorama Turismo segnano un incremento complessivo del fatturato del comparto sci in Italia quantificabile in un +5,4%, toccando così quota 10 miliardi 513 milioni di Euro (l’11,2% del complessivo sistema del turismo italiano).
Ieri si è chiusa Skipass, la fiera di Modena dedicata al turismo invernale, con ovviamente particolare attenzione al mondo dello sci.
Le indagini nazionali sono chiarissime: gli italiani cercano luoghi rilassanti, lontani dalla frenesia, dalla normalità e dalla confusione. Quindi niente auto, relax e benessere, anche a tavola, luoghi piccoli e grande attenzione per i bambini. La grande tendenza dell’inverno 2017/2018 è rappresentata dal desiderio di andare in montagna non solo per praticare una disciplina sportiva ma per godere della bellezza dei luoghi. Un altro aspetto nuovo riguarda la ristorazione: anche lungo le piste i turisti vogliono qualità, non più il semplice panino da consumare al volo.
Inoltre l’ospite vuole essere sempre più informato, anche in loco: in una parola, iperconnessione. Perché «vince» chi è in grado di garantire, sempre e in ogni luogo, una connessione online con la quale i clienti abbiano la possibilità di postare foto e video, restare connessi con gli amici, dialogare sui social.
Capitolo classifiche: per gli italiani la località «migliore» è Madonna di Campiglio, seguita da Livigno ed Ortisei. Come destinazione «più famosa» trionfa ancora Madonna di Campiglio seguita da Cortina d’Ampezzo che invece è considerata la «più trendy», seguita da Courmayeur e Madonna di Campiglio. Ortisei è ritenuta la località «più family friendly», seguita da Ponte di Legno/Passo Tonale e Livigno. Per gli Italiani la località con gli «alberghi migliori» è Livigno, seguita da Ortisei e Madonna di Campiglio, quella con le «piste migliori» risulta essere ancora Madonna di Campiglio, seguita da Sestriere e Cervinia; infine, quella con «più servizi» è considerata Livigno.
Per quanto riguarda i cosiddetti «demani sciabili» vince la Val Gardena, seguita da Plan de Corones, dal comprensorio di Madonna di Campiglio-Pinzolo, dall’Alta Badia e dalla Val di Fassa.