Celiachia, casi in aumento ma stabili In Trentino +137 in un anno
Non una malattia, ma un condizione. Perché come tale, con le giuste correzioni, può essere curata attraverso il ricrearsi della mucosa intestinale. Tant'è che i soggetti celiaci possono donare sangue senza complicazioni, anche se ciò non toglie che la celiachia debba essere mantenuta sotto controllo.
Durante il quinto Congresso Provinciale del Comitato Scientifico AIC Trentino, tenutosi nella mattina di ieri all'Hotel Trento, quest'ultima è stata ancora una volta tema molto importante e sul quale porre forte attenzione. E la cura migliore, in attesa di svolte medico-tecnologiche rivoluzionarie, al momento rimane la dieta corretta.
Anche se, come sottolinea il dottor Carlo Polloni, del reparto di pediatria dell'ospedale di Rovereto, la celiachia sta diventando una vera e propria «moda» con il passare del tempo. «Ma va benissimo cosi, in quanto vuol dire che sempre più persone prestano attenzione a ciò che mangiano ed alla propria salute - ha comunque evidenziato Polloni. - La cosa più importante è monitorare il problema, ed ecco perché organizziamo questi congressi. Formare i medici, perché trovino i casi e sappiano identificarli, è fondamentale in quanto la celiachia non sempre si dimostra con sintomi chiari e visibili. Ad oggi l'unico modo per trattarla è la dieta. La ricerca per trovare strumenti sostitutivi sta proseguendo, ma siamo ancora nelle fasi sperimentali e dunque bisogna procedere passo dopo passo. Sicuramente il futuro riserverà svolte importanti».
Un totale di 137 casi di celiaci registrati nel 2017, un dato che rispecchia esattamente quello dell'anno precedente in cui il numero di casi fu lo stesso. Dati incoraggianti dato che nel 2012 se ne contarono 160, dunque il trend è positivamente in discesa. Ed infatti i celiaci al momento rappresentano lo 0,2% della popolazione trentina, con una serie di strumenti e di interventi che stanno prendendo campo.
In particolar modo l'attenzione posta dalle attività di ristorazione, che progressivamente sembra si stiano adeguando alla situazione cercando sistemi alternativi per conciliare i bisogni di tutti. Ma anche un'ottica particolare verso la reumatologia, in relazione al suo rapporto con la celiachia, dato che ogni anno viene per l'appunto fatto un approfondimento su di uno specifico ramo medico nel corso del congresso.
«Il Trentino è decisamente all'avanguardia per quanto riguarda la diagnosi ed i casi verificatosi riguardano in particolar modo la popolazione con età superiore ai 15 anni - ha spiegato la dottoressa Danila Bassetti del Comitato Scientifico AIC. - Lo scopo è quello di abbassare quanto più possibile la percentuale di celiaci sulla popolazione totale, che in questo momento è pari all'1% ed in Trentino si stanzia sullo 0,2%. Un ottimo valore che testimonia l'impegno costante di medici ed associazioni».