Gli uomini vittime delle donne C'è un questionario online
«Sei a conoscenza di storie di uomini che subiscono o hanno subito una forma di violenza da parte delle loro partner?»: ribalta il normale approccio al tema della violenza di genere (quello degli «uomini che odiano le donne»), il questionario online lanciato in vista del dibattito che si terrà venerdì 4 maggio alle 20 in piazza Municipio.
Nella serata, inserita nella nuova manifestazione «Donna Madre» organizzata dal Copi in collaborazione con il Comune, le Pro Loco, l’Apt e varie associazioni, e nel progetto Respect Woman del Rotary Club, il tema trattato sarà infatti «Uomini soli: quando a uccidere sono le donne».
Sul palco, moderate dal giornalista Gabriele Buselli, tre esperte si confronteranno su ciò che succede all’interno delle coppie e sulla guerra tra i sessi con un occhio di riguardo alle «altre» vittime, quelle che non compaiono quasi mai nelle statistiche: a parlarne saranno la sociologa, criminologa e assistente sociale Tonia Bardellino ; la psicologa, criminologa e consulente del Tribunale di Bolzano Francesca Bagaglia; e la psicologa, criminologa e sessuologa Annalisa De Pretis .
Sono le ultime due ad aver messo a punto il questionario anonimo, già disponibile qui.
Sondaggio differenziato a seconda che ad affrontare le domande siano uomini o donne: agli uomini viene chiesto non solo se siano a conoscenza di casi di violenza ma anche se li abbiano subiti (fisico o psicologico, sessuale, diretto o indiretto) e come si sentano gli uomini aggrediti dalle loro compagne rispetto al prorpio vissuto (sensi di colpa, di inadeguatezza, di vergogna, di infelicità) e a quello sociale (paure di perdere i figli, la stabilità economica, vergogna nei confronti dei conoscenti).
Alle donne, invece, vengono poste domande sulla conoscenza di casi di violenza subiti dagli uomini nella cerchia di amici, conoscenti, parenti, sul tipo di violenza, la frequenza, le paure, ma anche se esista una differenza tra come si possano sentire le vittime di violenza, a seconda del genere cui appartengono.
Si tratta, come chiarisce la presentazione, «di una prima indagine sulla percezione che uomini e donne hanno del fenomeno della violenza femminile sui partner» con l’obiettivo di iniziare a descrivere il fenomeno al fine di avere una prima idea della sua diffusione. «La violenza è una forza contro la quale è impossibile resistere. Ha molte forme. Può essere fisica, psicologica, può essere “trascuratezza”. Avete mai pensato a quanto violenta possa essere l’invisibilità di chi ci sta accanto?».
Non si tratta di capire se subiscono più le donne o più gli uomini, quindi di stilare classifiche: «A noi - scrivono le autrici - interessa la violenza tutta, interessano le violenze che ogni giorno colpiscono e minano la nostra relazione con noi stesse, con noi stessi e con chi amiamo o non amiamo più. Subire violenza o esercitare violenza ha a che fare con la giustizia ma profondamente con la costruzione del sé. Vogliamo uscire dal recinto del genere tout court , vogliamo provare a indagare quali sono le armi con le quali uomini e donne si fanno la guerra. Vogliamo parlare di relazioni. Questo ci interessa. Sono sole le donne quando vengono lasciate sole e sono soli gli uomini quando capita lo stesso. C’è un malessere generalizzato che ha minato le fondamenta della nostra società e non solo della famiglia. Perché la famiglia ha smesso di essere il terreno su cui costruiamo futuro. Stiamo cercando di capire perché non siamo felici».