In Trentino sono 1.100 i casi di tumore «evitabili»
Prevenire per abbattere i numeri dei nuovi casi di tumori che insorgono ogni anno nella popolazione trentina. Si tratta di 2.800 nuove diagnosi, di cui 1.100 evitabili con sani stili di vita. Proprio per promuovere uno stile di vita sano e invitare le persone ad effettuare gli screening offerti dall’Azienda sanitaria, Trento ospiterà, da oggi a sabato, la diciottesima tappa della nuova edizione del tour dell’Aiom Tumori «Festival della prevenzione e innovazione in oncologia». Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito in piazza delle Donne Lavoratrici, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Sono anche previste attività sportive in piazza per coinvolgere i cittadini.
Tra gli appuntamenti, domani alle 10 e 30 presso la sala convegni della Fondazione Caritro, una tavola rotonda con l’assessore Luca Zeni, il direttore Paolo Bordon, Orazio Caffo (oncologia medica), Maurizio Amichetti (Protonterapia), Valentina Vanoni (radiologia oncologica), William Mantovani (coordinamento screening), rappresentanti di Lilt e Anvolt nonché la campionessa olimpionica Francesca Dallapè. Un incontro aperto alla cittadinanza per illustrare cosa si sta facendo e cosa c’è ancora da fare per combattere questo male che ancora miete tante vittime.
Ogni anno in provincia di Trento sono stimate circa 2.800 nuove diagnosi di tumore (1.500 uomini e 1.300 donne). «Almeno il 40%, più di 1.100 casi ogni anno, potrebbe essere evitato seguendo un corretto stile di vita – spiega Orazio Caffo, direttore Unità operativa di oncologia medica dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento -. L’obiettivo del progetto è trasmettere ai cittadini un messaggio fondamentale: contro il cancro si deve giocare d’anticipo. E lanciamo il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia” per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle terapie innovative, fino al reinserimento nel mondo del lavoro. Serve però più impegno sugli stili di vita e sugli screening. Il cancro è infatti la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione». La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni.
Gli stili di vita degli abitanti della provincia di Trento sono in alcuni casi migliori rispetto alla media nazionale ma vi sono ancora notevoli margini di miglioramento (Report del sistema di sorveglianza PASSI 2014-2017): il 17,3% dei cittadini è sedentario (33,6% Italia), il 27,2% è in sovrappeso (31,7% Italia) e il 7,7% è obeso (10,7% Italia). La provincia di Trento, con le altre Regioni del Nord Est, è il territorio con le percentuali di consumo di alcol più elevate in Italia, i bevitori a rischio rappresentano il 31,4% degli adulti trentini (17% Italia) e il 25,4% fuma (26% Italia).
«Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio oncologico - afferma Antonello Veccia, coordinatore Aiom Trentino Alto-Adige -. Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle sigarette. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 25-30% al pancreas. Evidente l’impatto delle sigarette anche nel cancro della vescica, uno dei più frequenti con il 50-65% dei casi riconducibili a questo vizio fra gli uomini e il 20-30% fra le donne. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago. Un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria è svolto anche dall’attività fisica. È dimostrato che il 20% del totale dei tumori è causato proprio dalla sedentarietà».
I tumori più frequentemente diagnosticati nella popolazione trentina sono il carcinoma del colon-retto (che rappresenta il 14% di tutte le neoplasie) e della mammella (14%), seguiti dalla prostata (10%) e dal polmone (8%). Negli uomini, i tumori più frequenti sono quelli della prostata (18%), del colon-retto (16%) e del polmone (11%), nelle donne sono il carcinoma della mammella (30%), del colon-retto (13%) e del polmone (5%). La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per il totale dei tumori in provincia di Trento è pari al 60% nelle donne e al 48% negli uomini.
«Oggi non possiamo più parlare di male incurabile – sottolinea Stefania Gori, presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona - perché accanto alle armi tradizionali abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia».