Giornata dei mancini, la rivincita dei creativi e intelligenti
Sono stati perseguitati per secoli ed i pregiudizi nei loro confronti non sono del tutto spariti se, ancora oggi, gli oggetti di uso quotidiano non sono mai pensati per i mancini. L’etimologia stessa della parola non porta a considerare l’uso prevalente della mano sinistra in modo positivo. Basti pensare che il dizionario Treccani spiega che, in senso figurato, si usa il termine mancino per indicare un'azione sleale e insidiosa, compiuta con astuzia e in modo imprevedibile. Riferito alle persone si usa per catalogare qualcuno come infido e disonesto. E c'è di più, il termine deriva dal latino 'mancus': sinonimo di mutilato e storpio. In francese si usa 'qu'il est gauche' per dire 'com'è goffo' . In spagnolo 'no ser zurdo' significa 'non essere mancino' ma anche 'sii intelligente'. In greco per dire mancino si usa 'skaios' che tra i suoi significati ha anche quello di infausto. In tedesco, i due termini che indicano i mancini identificano anche un individuo maldestro. Infine ci sono stati scienziati che hanno affermato, addirittura, che essere mancini fosse una condizione ereditaria, quasi si trattasse di una malattia. La mano sinistra ha continuato ad essere chiamata 'la mano del diavolo' e i maestri, in anni ormai passati, sono arrivati a legarla dietro la schiena per costringere l'alunno a scrivere con la destra.
E' per cercare di superare questo insieme di pregiudizi che è stata pensata la giornata internazionale dei mancini, un evento nato nel 1976 grazie all’associazione inglese 'Lefthanders International' , che cade ogni 13 agosto. Ma per cancellare in un colpo solo qualsiasi preconcetto nei confronti di chi usa prevalentemente la parte sinistra del corpo, quasi il 10% della popolazione mondiale, basterebbe mettere insieme i nomi di mancini famosi, a cominciare dal grandissimo Gigi Riva, una leggenda vivente del calcio di cui, l'allenatore Manlio Scopigno ebbe a dire:''a Riva il piede destro serve solo a salire sul tram''. Per continuare con Diego Armando Maradona, Johan Cruyff e John McEnroe fino a Ayrton Senna e al motociclista Valentino Rossi, per parlare di sportivi. E poi Bob Dylan , Paul McCartney, Paul Simon, Kurt Cobain e il grandissimo Jimi Hendrix, ma anche Charlie Chaplin. E se tra i pittori erano mancini Leonardo da Vinci, Michelangelo, Picasso , Raffaello e Van Gogh c'è da credere che sia esatta la teoria secondo cui avere più sviluppato l’emisfero destro del cervello (che controlla la mano sinistra) favorisce la percezione della tridimensionalità, la creatività, e dunque la vena artistica.
E gli studi sul tema non scarseggiano: secondo una ricerca della St. Lawrence University di New York tra tutte le persone con un quoziente intellettivo importante, cioè i super intelligenti, ci sarebbero più mancini che nella media della popolazione. Alan Salerman, autore dello studio, afferma che l'intelligenza dei mancini è più fluida e che in questi individui vi è una maggior propensione a risolvere i problemi.
Sarà per questo che il mancino Napoleone Bonaparte è considerato uno dei più grandi strateghi militari della storia. Un'altra ricerca, questa volta inglese, pubblicata su Nature Neuroscience ha dimostrato che i mancini sono sicuramente meglio dotati, dal punto di vista neurologico, per l'arte oratoria: il loro cervello infatti, a differenza di quello dei destrimani, utilizza entrambi gli emisferi per l'elaborazione del linguaggio: un esempio tra tutti Barack Obama. Infine, una ricerca condotta dal National Bureau of Economic Research ha evidenziato come, negli USA, i maschi mancini abbiano in media un reddito del 15% più alto rispetto ai destrimani, occupando posti di maggior rilievo nelle aziende, con stipendi di conseguenza più alti: è il caso di Bill Gates, tra i 3 uomini più ricchi del pianeta. Dunque, nonostante queste importanti caratteristiche, spesso i mancini hanno continuano e continuano a subire pressioni per imparare ad adoperare la mano destra, come è stato per il genio Albert Einstein, mancino corretto, come era prassi all'epoca.