La pasta di sera fa male? Non è vero. Per «Lancet» rilassa e fa dormire
Siamo il paese della pasta, ma solo 1 piatto di spaghetti su 3 viene servito a cena. I quasi 12 milioni di italiani che non la consumano di sera per paura di ingrassare o di compromettere il sonno dovrebbero però ricredersi. In occasione della Giornata mondiale del Sonno che ricorre il 15 marzo una guida di Unione Italiana Food (già Aidepi, l'Associazione che rappresenta i pastai italiani), aiuta ad orientarsi tra le ricette di pasta più indicate a cena. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica The Lancet Public Health - come spiegato nel corso di un incontro a Napoli - ha dimostrato che mangiare pasta a cena migliora il riposo notturno, e non fa ingrassare. E lo spaghetto di mezzanotte? Un rito nato 40 anni fa, tornato in auge grazie alla generazione under 35 e agli chef.
Una buona notizia, insomma, per quei 27 milioni di italiani che soffrono di disturbi del sonno: mangiare pasta a cena fa bene, rilassa, facilita il sonno e non fa ingrassare, anzi fa dimagrire. Lo studio dimostra che la pastasciutta può essere consumata nelle ultime ore del giorno, soprattutto se siamo stressati e soffriamo d'insonnia, grazie alla presenza in questo alimento di Triptofano e Vitamine del gruppo B. La ricerca potrebbe far cambiare abitudini a una larga fetta della popolazione italiana. Il 65% dei consumi di pasta avviene infatti a pranzo, mentre solo il 35% si concentra sulla cena.
Cosa che non accade, ad esempio, per pane, frutta, verdura, carne e perfino dolce, consumati in quantità più o meno equivalenti tra i due pasti principali della giornata. Vanno controcorrente i Millennials: per il 39% degli under 35, la spaghettata da preparare tutti insieme è l'elemento irrinunciabile di una cena tra amici.