Autismo, troppi ormoni nell'utero della madre una possibile causa
Troppi estrogeni (gli ormoni femminili) in utero potrebbero aumentare il rischio di autismo per il nascituro.
Lo suggerisce uno studio di Simon Baron-Cohen, direttore del centro di ricerca sull’Autismo presso la University of Cambridge. La ricerca è apparsa sulla rivista Molecular Psychiatry.
Gli esperti hanno analizzato la concentrazione di 4 tipi di estrogeni nel liquido amniotico di un campione di gestanti (raccolto in una biobanca) ed hanno dimostrato che i livelli di estrogeni sono molto più elevati nel liquido amniotico di mamme i cui figli avrebbero poi sviluppato l’autismo negli anni a venire.
In passato gli stessi ricercatori avevano dimostrato che anche un eccesso di androgeni (ormoni maschili) nel liquido amniotico si associa a maggior rischio di autismo nel nascituro. Sia gli androgeni sia gli estrogeni influenzano la mascolinizzazione del cervello fetale e se sono in eccesso potrebbero indurre delle disfunzioni.
«Questi risultati supportano l’idea che l’aumento degli ormoni sessuali steroidei sono una delle potenziali cause dell’autismo - afferma Baron-Cohen -. La genetica è un altro provato fattore scatenante, e questi ormoni molto plausibilmente interagiscono con fattori genetici influenzando il cervello del feto in via di sviluppo», conclude.
Sono molteplici le possibili cause di un eccesso di ormoni estrogeni nell’ambiente intrauterino, spiega un altro autore del lavoro, Alex Tsompanidis: «l’eccesso di questi ormoni potrebbe derivare dalla mamma, dal feto stesso o dalla placenta; il nostro prossimo passo sarà proprio studiare tutte queste fonti di estrogeni e capire come interagiscono tra loro durante tutta la gravidanza».
Inoltre si cercherà di scoprire in che modo gli ormoni estrogeni possano influenzare lo sviluppo del feto e se vi siano differenze in base al sesso del nascituro.