Arriva il Pasta Day: il consumo mondiale è raddoppiato in 10 anni
Pasta, la costante in tavola di un’Italia che ha cambiato modo di mangiare. In un Paese dove la metà della popolazione (53%) afferma di aver mutato negli ultimi 3 anni abitudini alimentari, gli italiani votano la pasta «il vero piatto tipico italiano».
I dati arrivano da una ricerca sul futuro della pasta realizzato da Eumetra per Unione Italiana Food (già AIDEPI), l’associazione che unisce e rappresenta i produttori di pasta italiani, su un campione di 3mila persone rappresentativo della popolazione nazionale. Tra gli altri valori positivi che gli italiani attribuiscono alla pasta, il fatto che «sazia» ed è «un simbolo della buona e sana Dieta Mediterranea».
Oggi tuttavia la voglia di pasta fa sempre più rima col desiderio di nuovi gusti e consistenze. Il 10% degli italiani ha cambiato pasta, lasciando la pasta tradizionale per provare alternative come l’integrale, al farro, al kamut, con farine di legumi, etc. Ma la pasta tradizionale stravince alla prova del gusto (piace più delle altre) e della semplicità di preparazione. Per questo il 70-80% dei consumatori di paste alternative continua a consumare ancora pasta tradizionale. E nella settimana tipo di chi consuma soprattutto la pasta tradizionale, c’è anche spazio per variazioni sul tema, a cominciare da pasta integrale (30%), di legumi (10%), di farine diverse (9%), senza glutine (6%).
La novità e che il 39% degli italiani mangia meno di due o tre anni fa e presta sempre più attenzione alla salute e alla qualità. Anche se secondo i nutrizionisti può essere tranquillamente consumata la sera e che non fa ingrassare, confermando che mangiare carboidrati a cena, e in particolare la pasta, potrebbe rivelarsi una scelta oculata. Dato che un sonno lungo e ristoratore è inversamente proporzionale all’aumento di peso.
La pasta è un punto fermo sulla tavola degli italiani: 9 italiani su 10 (88%) mangiano spaghetti&co. regolarmente, e 1 su 3 (36%) la porta in tavola tutti i giorni. Mentre cresce il suo successo globale al punto che nel mondo in 10 anni il consumo è quasi raddoppiato, da quasi 9 a 15 milioni di tonnellate. In vista della «Giornata mondiale della Pasta» che si celebra il 25 ottobre, i pastai italiani di Unione Italiana Food promuovono, come annunciato oggi a Milano, la tradizione italiana in quattro continenti per la prima volta in una kermesse internazionale: “Al Dente”. Per sette giorni, dal 18 al 25 ottobre, sarà possibile assaggiare al ristorante uno dei piatti di pasta d’autore ispirato al tema #pasta2050 e #WorldPastaDay.
In 130 ristoranti in Italia e nel mondo il menu evidenzierà un piatto di pasta ispirato al tema #pasta2050, esplorando le sei principali tendenze che caratterizzeranno il consumo di questo alimento nei prossimi 30 anni. Tra gli autori delle ricette visionarie anche “pesi massimi” della cucina come Heinz Beck, i Fratelli Alajmo, Rosanna Marziale. Pastai e professionisti della ristorazione vogliono così sottolineare che la pastasciutta è un vero piatto tipico italiano, sazia ed è simbolo della gustosa e sana Dieta Mediterranea. E accendere i riflettori su un settore simbolo del made in Italy (1 piatto di pasta su 4 consumati al mondo proviene dall’Italia) che rappresenta 120 aziende, vale quasi 5 miliardi di euro e da’ occupazione a circa 7500 addetti.