"Donate sangue, siamo in vera emergenza". L'appello dell'Avis del Trentino
La presidente provinciale Elisa Viliotti: problematiche legate sia alla stagione delle vacanze, con l'assenza di molti donatori, sia all’aumento delle zone interessate dal West Nile Virus con conseguenti restrizioni sui prelievi a persone che vi hanno soggiornato
TRENTO. “Una scelta individuale e responsabile per garantire la continua disponibilità di sangue a chi ha necessità di trasfusioni o prodotti ematici (piastrine e plasma) sull’intero territorio nazionale”.
Questo l’appello lanciato dall’Avis del Trentino, guidata dalla presidente provinciale Elisa Viliotti (nella foto), per rispondere alla carenza di sangue da tempo segnalata dal sistema gestionale italiano “Sistra”. “Una situazione d’emergenza evidenziata dal Centro Nazionale Sangue a fronte della quale Avis del Trentino si rivolge ai suoi donatori per chiedere, ancora una volta, di fare una scelta individuale e responsabile garantendo la continua disponibilità di sangue – spiega in una nota Avis del Trentino - l’invito ai donatori Avis (circa 20.000) è a segnalare la propria disponibilità al numero tel. 0461-916173 o 0461-329919 o con la nuova app “AvisNet” prenotando direttamente data e ora della donazione: un gesto prezioso visto che la necessità di sangue non va in vacanza”.
Un’emergenza legata sia al periodo estivo, e all’irreperibilità di tanti donatori, ma anche all’aumento delle zone interessate dal West Nile Virus (virus del Nilo Occidentale), arbovirus che accidentalmente può infettare l’uomo.
Infezione che nel 80% dei casi è asintomatica, ma che nel 20% dei soggetti produce sintomi influenzali e nel 0,1% porta a sintomatologie neurologiche (meningite, meningo-encefalite).
“Chi ha soggiornato (anche una sola notte) in tali zone e province non può donare il suo sangue per 28 giorni, ciò provoca una forte carenza di sangue, con tali territori che devono ricorrere alle esportazioni di sangue da altre regioni – spiega la presidente Avis Elisa Viliotti – viste restrizioni e mancati contatti dopo la pandemia, molte regioni evidenziano una preoccupante carenza di sangue e incontrano molte difficoltà a contattare i donatori e a concordare i vari prelievi”.
Da qui l’appello ai donatori di Avis del Trentino nonostante i mesi estivi, le ferie e alcune difficoltà di programmazione.
“Il Trentino con oltre 25.000 sacche di sangue intero all’anno (circa 18.000 destinate agli ospedali trentini e circa 7.000 cedute ad altre Regioni ad iniziare dal Lazio) ha il più alto indice di capacità donazionale nazionale (percentuale di donatori sulla popolazione) – tiene a precisare Elisa Viliotti – ma anche il più basso indice di donazione nazionale, in quanto la programmazione settimanale fissata da provincia e azienda sanitaria fa sì che i nostri donatori vengano chiamati a donare in media una volta ogni anno e mezzo, anziché una o due volte all'anno.
Possiamo far donare i nostri soci con più frequenza, raccogliere molto più sangue ed esportarlo nelle altre regioni che non raggiungono il loro fabbisogno.
Per questo si è chiesto all’assessorato provinciale alla salute di rivedere il Piano sangue provinciale, portando la raccolta a 27-28.000 sacche annue, contribuendo alla necessità di sangue, emocomponenti ed emoderivati. Per la raccolta di plasma (serve per importati farmaci e immunoglobuline) la nostra capacità di donazione potrebbe essere più alta ma ci sono pochi macchinari e personale esperto. Avis del Trentino ha donato due moderni macchinari per circa 82 mila euro”.
“Va garantita piena operatività e funzionalità alle molte Unità di raccolta di Avis del Trentino: punto di riferimento per i soci e luogo dove si raccoglie direttamente, con propri medici e infermieri, quasi il 40% delle sacche di sangue in provincia – conclude la presidente Viliotti - vanno accelerati i tempi delle visite di idoneità per diventare donatori effettivi: sono 1.200 gli aspiranti in lista d’attesa”.