Pandermia / La prevenzione

Vaccini covid, Londra si ferma agli over 16: niente via libera per i più giovani

Gli esperti del comitato medico-scientifico non danno l'ok: per i 12-15enni somministrazione solo alle persone più vulnerabili, per le altre si considera non sufficiente il rapporto fra rischi e benefici, a fronte di possibili intoppi nelle scuole. Madrid e Catalogna: in caso di positivi in classe, niente quarantena per gli alunni vaccinati

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LONDRA. Gli esperti del comitato medico-scientifico britannico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson sulla campagna vaccinale anti Covid (Jcvi) hanno negato oggi la luce verde alla somministrazione - pur autorizzata dalle agenzie del farmaco - dei vaccini ai bambini e ragazzi sani fra i 12 e i 15 anni.

Secondo l'organismo, il rapporto fra rischi e benefici per questa fascia d'età non suggerisce il via libera basato solo su considerazioni di cautela sanitaria generale, mentre la vaccinazione fra i giovanissimi rischierebbe di creare intoppi all'attività scolastica.

L'estensione di massa della campagna vaccinale sotto i 16 anni era stata già oggetto di pareri contrari di diversi fra i più autorevoli accademici britannici nelle ultime settimane, inclusi alcuni consiglieri dell'esecutivo.

Mentre il governo di Boris Johnson non aveva mai aveva mai finora avanzato alcuna ipotesi esplicita di un coinvolgimento generalizzato dei giovanissimi, a differenza di quanto messo in cantiere in qualche altro Paese.

Secondo la raccomandazione formalizzata dal Jcvi (Joint Committee on Vaccination and Immunization) all'esecutivo di Londra, la somministrazione dei vaccini in due dosi andrà garantita, sotto i 16 anni e sopra i 12, solo a circa 200.000 fra ragazzi e bambini residenti nel Regno classificati come vulnerabili e a maggior rischio di contagio da covid a causa di altre patologie pregresse: in particolare con diagnosi di disfunzioni croniche al cuore, malattie polmonari o del fegato.

L'esclusione dei bambini sani è stata motivata dagli specialisti d'Oltremanica dal combinato disposto fra i rischi marginali legati ai pur rarissimi effetti collaterali di casi d'infiammazione cardiaca rilevati nella somministrazione degli antidoti Pfizer e "l'insufficienza di evidenze" sperimentali sul vantaggio che tale vaccino potrebbe offrire loro dato il limitato impatto del coronavirus, specialmente in forma grave, su questa fascia d'età.

Frattanto, risalgono a 42.076 (circa 2500 più di giovedì e per la prima volta oltre quota 40.000 dal 19 luglio) i contagi giornalieri Covid alimentati dalla variante Delta nel Regno Unito e conteggiati ieri, 3 settembre; sebbene su un numero quotidiano di test incrementato da uno a 1,15 milioni (circa il quadruplo di quelli mediamente effettuati in Italia, dove i casi giornalieri sono in questo periodo 6-7 mila).

Nel Regno Unito anche il bilancio dei morti torna a scendere (a 121, contro 178 di giovedì) e il totale dei ricoveri si stabilizza attorno a quota 7.500: con un impatto nettamente inferiore rispetto a quello delle ondate pre vaccini della pandemia sullo sfondo d'una copertura vaccinale nazionale giunta a quasi l'80% degli over 16 con 2 dosi e a quasi il 90% con una.

Frattanto, in Spagna, due regioni tolgono quarantena a alunni vaccinati e c'è l'ipotesi di un'estensione su scala nazionale.

Nelle regioni di Madrid e della Catalogna, in Spagna, gli alunni con ciclo completo di vaccinazione anti-covid non dovranno osservare un periodo di quarantena nel caso in cui stiano in contatto con un caso positivo a scuola.

Lo hanno stabilito come norma generale le autorità delle due regioni negli ultimi giorni, in vista dell'inizio dell'anno scolastico.

A Madrid, dove sono previste eccezioni nel caso di classi con scarsa copertura vaccinale, la misura sarà valida anche per ragazzi che abbiano superato la malattia negli ultimi sei mesi.

In Catalogna quasi la metà dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni ha completato il ciclo di vaccinazione.

A Madrid lo ha fatto il 28,5%. La settimana scorsa, la ministra dell'istruzione Pilar Alegría ha dichiarato in tv sul canale La Sexta che si sta studiando se applicare questa direttiva a livello nazionale.

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