Non solo fa caldo, ma l'ozono supera i livelli di attenzione: il record sul Monte Gaza, male anche i principali centri urbani
Il sole ed il caldo fanno salire i livelli dell’inquinante, a Trento si passa a «moderato», ecco gli effetti del micidiale «smog fotochimico» che può creare disturbi alle vie respiratorie
METEO Caldo insopportabile, ma il peggio deve ancora arrivare
TRENTO. Non solo fa caldo e manca l’acqua, ma il tempo soleggiato con forte radiazione solare porta anche un’altra conseguenza spiacevole: l’aumento dei livelli di concentrazione dell’ozono nell’aria.
I limiti dell’ozono sono stati superati in questi giorni in tutto il Trentino, portando la situazione dell’inquinamento dell’aria da «buono» a «moderato». In particolare, non sono state superate le soglie di allarme (tranne in un caso, sul Monte Gaza), ma le soglie «di attenzione». Questi i valori zona per zona (il primo numero è la massima oraria, il secondo la media giornaliera) riportate nel bollettino dell’Azienda provinciale Appa.
Trento 165 161
Rovereto 172 164
Borgo Valsugana 151 133
Riva del Garda 178 166
Piana Rotaliana 177 155
Monte Gaza 188 182
Di cosa si tratta? Come spiega l’Arpa del Veneto, «Al livello del suolo la molecola di ozono si forma quando altri inquinanti, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili, reagiscono a causa della presenza della radiazione solare.
ll forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale, compreso tra i 20 e gli 80 microgrammi per metro cubo di aria. I valori massimi sono raggiunti nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 18, per poi scendere durante le ore notturne».
Ieri sera alle ore 21,30 la stazione di rilevamento dell’Appa del Trentino, al parco Santa Chiara, registrava un valore di 165 microgrammi.
Ma quali sono gli effetti dello smog fotochimico?
L’Appa del Trentino spiega: «Possibili danni alla salute
L’ozono è dannoso per l’uomo e per l’ambiente in quanto forte ossidante. Gli effetti sulla salute dipendono dai
seguenti fattori:
• concentrazione presente nell’aria;
• tempo di esposizione;
• volume totale di aria respirata.
I danni da esposizione ad ozono, soprattutto nei soggetti a rischio e maggiormente sensibili, si possono
manifestare attraverso:
• irritazioni alla mucosa degli occhi;
• infiammazioni ed alterazioni a carico delle vie respiratorie (tosse, difficoltà respiratorie, sensazioni di
affaticamento);
• diminuzione della resistenza alla infezioni batteriche polmonari;
• peggioramento delle patologie respiratorie o cardiache già in atto (polmoniti croniche, asma, enfisema
polmonare, ischemie al miocardio).
b) Soggetti sensibili
I soggetti più sensibili al fenomeno sono i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza, chi svolge attività fisica o
lavorativa all’aperto.
c) Soggetti a rischio
I soggetti a rischio sono le persone asmatiche, con patologie polmonari o cardiache.
d) Precauzioni e raccomandazioni
Al superamento della soglia di informazione le persone sensibili devono evitare di svolgere attività fisica,
anche moderata, all’aperto, come camminare velocemente, in particolare nelle ore più calde e di maggiore
insolazione.
Al superamento della soglia di allarme le persone sensibili devono evitare qualsiasi attività fisica all’aperto, in
particolare nelle ore più calde e di maggiore insolazione.
Tutta la popolazione deve evitare, in particolare nelle ore più calde e di maggiore insolazione, di svolgere
intensa attività fisica all’aperto, come ad esempio correre.
e) Per ridurre i rischi
Per ridurre la sensibilità individuale all’esposizione da ozono, nella stagione estiva è inoltre comunque
consigliabile integrare la propria dieta con cibi ricchi di sostanze antiossidanti come quelli ricchi di vitamine C
(pomodori, peperoni rossi e verdi, patate, verdure a foglie verdi, agrumi) ed E (uova, olio di oliva, asparagi, noci,
germe di grano). Importante anche il contributo fornito dal selenio presente in alcuni degli alimenti già elencati
ma anche nel tonno, nei molluschi, nelle cipolle, nel lievito di birra».