Farmaci, in Trentino spesi 266 milioni: pochi acquisti per disfunzione erettile e demenza, tanti per anticoagulanti
La provincia si colloca nella fascia medio alta della classifica nazionale, ma grazie a una maggiore propensione all'acquisto di generici e biosimilari la spesa è più bassa della media italiana
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TRENTO. Il Trentino non ha un basso consumo di farmaci (siamo nella fascia medio alta della classifica nazionale), ma grazie ad una maggiore propensione all'acquisto di generici e biosimilari la spesa è più bassa della media italiana, sia quella pubblica che quella privata. Ci sono poi curiosità che riguardano il tipo di farmaci usati: i trentini sono i minori consumatori d'Italia di farmaci per la disfunzione erettile e per la demenza, mentre sono i più alti consumatori di anticoaugulanti.
Alto anche il consumo di antibiotici, sia nella fascia pediatrica che tra gli adulti. I dati emergono dall'ultimo rapporto nazionale su «L'uso dei farmaci in Italia» relativo al 2022. Mille pagine dense di numeri e considerazione che consentono però di avere un quadro anche della situazione trentina, sia a livello di consumi che di spesa.Spesa farmaceutica.In totale, in Trentino nel 2022 si sono spesi 266 milioni per i farmaci.
Di questi 76 riguardano la spesa convenzionata (farmaci rimborsati dal servizio sanitario nazionale), 17 milioni i farmaci di classe A pagati dai privati, 29 milioni i farmaci di automedicazione e 116 milioni i farmaci utilizzati dalle strutture pubbliche. Se guardiamo il numero di abitanti vediamo che la spesa lorda in carico al servizio sanitario nazionale è di 115,3 euro ad abitante, tra le più basse d'Italia e notevolmente inferiore alla media nazionale (165,8).
Stessa cosa per quanto riguarda gli acquisti dei privati dei farmaci di classe C che è di 138 euro a persona. In questo caso, rispetto all'anno precedente, c'è stato un consistente aumento (+37,4%) ma rimaniamo comunque sotto la media nazionale e sotto quella delle regioni del Nord.
«Se a fronte di una quantità di farmaci consumati che ci pone nella parte alta della classifica abbiamo comunque ottime performance dal punto di vista della spesa, sia pubblica e privata, questo è dovuto all'elevato consumo di farmaci equivalenti e biosimilari - spiega Riccardo Roni, dirigente del servizio politiche del farmaco e assistenza farmaceutica - Nella nostra provincia, inoltre, la compartecipazione alla spesa è tra le più basse anche perché siamo tra le cinque regioni/province dove non si paga il ticket».
Consumi di farmaci. Se guardiamo tutti gli abitanti del Trentino, in media ognuno prende almeno un farmaco di qualche genere al giorno. I numeri sono maggiori nella fascia 0-4 e soprattutto tra gli over 60. Vi è una lieve differenza di esposizione ai farmaci tra i due sessi, con una prevalenza che in Trentino raggiunge il 61,6% nei maschi e il 70,3% nelle femmine. Facendo un focus sull'età pediatrica si nota che in Trentino c'è un consumo maggiore, rispetto alle altre regioni del Nord di antibiotici e farmaci dell'apparato respiratorio anche se la spesa è comunque contenuta.
Distribuzione per conto. Un discorso a parte, per il Trentino, riguarda i farmaci acquistati direttamente dall'Azienda sanitaria e distribuiti capillarmente alle 160 farmacie sparse sul territorio provinciale.
«Abbiamo molto avvicinato il farmaco al cittadino mantenendo comunque i costi del servizio bassi», sottolinea Roni.
Cosa usano i trentini. I trentini sembrano essere i massimi consumatori di anticoagulanti con 36.9 dosi ogni mille abitanti rispetto alle 28,1 della media italiana. Ci salva il costo medio, 1.30 (il più basso d'Italia) rispetto alla media nazionale che è 1.50 Nel 2022 la spesa pro capite per farmaci di classe C acquistati a carico del cittadino è stato di 49,39 euro, con un incremento del 10% rispetto al 2021 A livello nazionale benzodiazepine, contraccettivi e farmaci utilizzati nella disfunzione erettile si confermano le categorie a maggiore spesa.
Se per benzodiazepine e contraccettivi in Trentino il consumo si rivela superiore alla media nazionale ma inferiore o in linea con quello del Nord italia, per quanto riguarda i farmaci per la disfunzione erettile il consumo è notevolmente inferiore sia alla media nazionale che a quello del Nord anche se la richiesta sembra essere in aumento (+10%). Il dato trentino è di 3,3 dosi ogni mille abitanti, la metà della Toscana che registra 6,6 dosi ogni mille abitanti (la media italiana è 5,5). Fortemente cresciuto in Trentino nell'ultimo anno anche l'uso di antipiretici e Fans.
Per quanto riguarda infine i farmaci antitumorali, nel periodo 2014-2022 la spesa per i farmaci oncologici è più che raddoppiata (+113%), passando da un valore di 34,8 euro a 74,1 euro, con un aumento medio annuo del 9,9%. Parallelamente, il costo medio è aumentato del 70%, passando da 10,9 a 18,5 euro. In Trentino, a fronte di un consumo nella media di 10,3 ddd/1000, il costo medio a dose è di 15,9 e la spesa pro capite di 56,99 euro (meno di noi solo la Valle d'Aosta).