Inquinamento e clima alterato: le "nonne" ecologiste ottengono la condanna della Svizzera alla Corte europea
L'istanza di Strasburgo che tutela i diritti dell'uomo (Cedu) accoglie il ricorso dell'associazione "Anziane per il clima" e riconosce che un'azione inadeguata dello Stato aggrava i rischi di conseguenze dannose. Un campanello di allarme per tutti gli altri governi, Italia compresa: la tutela dell'ambiente riconosciuta fra i diritti umani dei cittadini
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TRENTO. Non sono solo i giovani a combattere per fermare l'inquinamento che sta creando l'emergenza clima. Ci sono anche gli anziani. E l'associazione "Anziane per il clima Svizzera" ha ottenuto dalla Corte europea per i diritti dell'uomo (Cedu) la condanna della Confederazione elvetica per non aver preso misure adeguate per il clima.
Una sentenza che suona come un campanello di allarme per gli altri Stati europei, compresa l'Italia, che certo non brilla per le azioni contro le emissioni climalternati.
L'inquinamento, oltre a causare il progressivo innalzamento termico e fenomeni meteo estremi, contamina l'aria di sostanze tossiche che provocano malattie e morti fra le persone.
La sentenza arriva da Strasburgo nel giorno in cui il servizio meteo della Ue, Copernicus, diffonde pessime notizie sul riscaldamento globale. Il marzo 2024 è stato il più caldo mai registrato, ed è il decimo mese da record di seguito.
Secondo la Corte dei diritti dell'uomo, la Svizzera "non ha adempiuto ai suoi obblighi in materia di cambiamenti climatici" e "ci sono state deficienze critiche nel processo che doveva permettere di creare un quadro normativo, compresa l'incapacità delle autorità di quantificare attraverso un bilancio del carbonio o in altro modo i limiti delle emissioni nazionali di gas a effetto serra".
Per i giudici di Strasburgo "un'azione inadeguata dello Stato per combattere i cambiamenti climatici aggrava i rischi di conseguenze dannose e minaccia il godimento dei diritti umani", violando l'articolo 8 della Convenzione dei Diritti dell'Uomo.
Il ricorso contro il governo di Berna era stato presentato da 4 attiviste di "KlimaSeniorinnen", un'organizzazione di 2000 donne, età media 73 anni, con la collaborazione di Greenpeace Svizzera.
La più anziana delle ricorrenti, classe 1931, nel frattempo è morta. Rosmarie Wydler-Wälti, co-presidente della ong di 'nonne', ha commentato: «Questa sentenza non è solo una vittoria per la nostra associazione. È una vittoria per tutte le generazioni».
La Corte dei diritti dell'uomo ha respinto invece gli altri due ricorsi sul clima che erano stati presentati: uno contro la Francia, dall'ex sindaco ecologista di Grande-Synthe, Damien Carême, che non è stato considerato una vittima, e l'altro di sei ragazzi portoghesi, contro i Paesi della Ue e altri stati europei, perché i ricorrenti non avevano esaurito le vie di ricorso disponibili in Portogallo.
Per Greta Thunberg, presente a Strasburgo, la sentenza "è solo l'inizio del contenzioso sul clima: in tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni". La Commissione europea, ha commentato un portavoce, "prende atto" delle sentenze sul clima e resta "pienamente impegnata a garantire la completa attuazione del Green Deal e degli impegni assunti nell'ambito dell'accordo di Parigi".
Intanto, emerge che quello appena trascorso è stato il mese di marzo più caldo mai registrato.
Lo rende noto il servizio meteo europeo Copernicus. La temperatura media globale il mese scorso è stata di 14,4°C, superiore di 0,73°C rispetto alla media del trentennio 1991 - 2020 e di 0,10°C rispetto al precedente record di marzo, quello del 2016.
Il mese inoltre è stato di 1,68°C più caldo della media di marzo del cinquantennio 1850 - 1900, periodo di riferimento dell'era pre-industriale. Secondo Copernicus, il marzo 2024 è il decimo mese di fila che si classifica come il più caldo mai registrato.
La temperatura media degli ultimi 12 mesi, da aprile 2023 a marzo 2024, è la più alta mai registrata, di 0,70°C sopra la media 1991 - 2020 e di 1,68°C sopra la media pre-industriale.
Negli ultimi 12 mesi quindi le temperature medie globali hanno superato il limite di 1,5°C dai livelli pre-industriali (la media 1850-1900) fissata dall''Accordo di Parigi del 2015 e dalla Cop26 di Glasgow del 2021.