Sanità trentina, scoppia un altro caso: “Radiologia, i nuovi orari fanno scappare i dipendenti”
A denunciare il fatto è Paolo Panebianco della Fenalt: “Da 9 infermieri sono rimasti in 6 e con questi numeri è difficile garantire la sicurezza per i pazienti e anche le prestazioni potrebbero saltare”
APSS Sempre più medici e infermieri scelgono di andarsene
TRENTO. “Da giugno l'Azienda sanitaria ha imposto, per gli infermieri che lavorano nel reparto di Radiologia del S. Chiara, nuovi orari di lavoro con turni di 10 ore. Come sindacato ci eravamo detti contrari a questa organizzazione, ma è stata imposta dall'alto. La conseguenza è che una persona si è già licenziata e due sono ora in malattia. Così da 9 infermieri sono rimasti in 6 e con questi numeri è difficile garantire la sicurezza per i pazienti e anche le prestazioni potrebbero saltare”.
A denunciare il fatto è Paolo Panebianco della Fenalt. In un periodo in cui si parla tanto di carenze di personale e di attrattività, per il sindacato questo è un caso emblematico di come alla base di tutto ci sia un problema di gestione del personale.
«Si stupiscono che gli infermieri se ne vanno, ma impongono dall'altro soluzioni non condivise che creano malumori. É evidente che in un reparto dove si effettuano anche esami delicati, con mezzi di contrasto, la figura dell'infermiere è importante, così come quella del tecnico di radiologia e del medico radiologo. Se però l'Azienda vuole essere attrattiva non può imporre dall'alto modelli che noi avevamo detto subito non essere adeguati», dice Panebianco che punta il dito anche sulla riforma che ha parcellizzato la gestione del personale creando un direttore del personale che lo è di nome ma non di fatto.