Sanità / Politica

Punti nascite periferici, il Pd torna all’attacco: “Stop a costi folli e più attenzione alla sicurezza”

Paolo Zanella e Francesca Parolari: “La notizia dell'apertura dei nostri servizi sanitari alle cooperative che forniscono medici è grave. Il sospetto è che vi si faccia ricorso, non solo perché i concorsi per ginecologi vanno deserti e non si trovano più gettonisti, ma anche perché alcuni di quegli stessi gettonisti hanno raggiunto il tetto per le retribuzioni erogabili in un anno a carico delle finanze pubbliche (255.127,83 euro) e in questo modo possono aggirare questo limite”

IL CASO L'insostenibile costo dei punti nascita di valle

TRENTO. “La notizia dell'apertura dei nostri servizi sanitari alle cooperative che forniscono medici - tra l'altro dopo che ci era compiaciuti giusto qualche mese fa di essere gli unici a non avervi ancora fatto ricorso - è un dato tanto grave quanto allarmante. Il sospetto è che vi si faccia ricorso, non solo perché i concorsi per ginecologi vanno deserti e non si trovano più nemmeno gettonisti, ma anche perché alcuni di quegli stessi gettonisti, arrivati a fine anno, hanno raggiunto il tetto per le retribuzioni erogabili in un anno a carico delle finanze pubbliche (255.127,83 euro!) e in questo modo possono aggirare questo limite”.


“Il fatto che si metta in piedi questo investimento perché ci si è incaponiti a voler tenere aperti ad ogni costo i punti nascite, eletti ideologicamente a simbolo della difesa dei territori, oltre a sollevare perplessità dal punto di vista etico, mina in profondità il principio cardine su cui fondare i servizi sanitari: l'appropriatezza”.


“Nascite sicure si possono garantire negli ospedali cittadini, potenziando nei territori i servizi ostetrici e gli eccellenti percorsi nascite - magari evitando che le donne gravide debbano scendere a Trento durante il percorso per alcuni controlli, come oggi avviene... - e pensando a strutture dedicate alle donne arrivate al termine della gravidanza vicine all'ospedale cittadino”.
 

Il territorio lo si difende con altri servizi: a Cavalese con la riattivazione della risonanza magnetica, il potenziamento della gastroenterologia per avere prestazioni più vicine a casa, velocizzando il percorso di edificazione del nuovo ospedale. Potenziamo i territori iniziando a mettere a terra i progetti per riempire quelle case della comunità che oggi sono solo muri vuoti”.

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