L'Itas vince e riprende il primato

Una domenica perfetta. Trento liquida in tre set Padova ma il regalo più grosso (ed inatteso) i campioni d'Europa lo ricevono da Piacenza, capace di rialzarsi e di stendere in quattro parziali Macerata. Un passo falso, quello commesso dal sestetto marchigiano, che consente all'Itas Diatec di restare tutta sola in vetta alla classifica con tre lunghezze di vantaggio sulla Lube, il tutto proprio alla vigilia dello scontro diretto in programma sabato al Pala Fontescodella

di Marco Fontana

Una domenica perfetta. Trento liquida in tre set Padova ma il regalo più grosso (ed inatteso) i campioni d'Europa lo ricevono da Piacenza, capace di rialzarsi e di stendere in quattro parziali Macerata. Un passo falso, quello commesso dal sestetto marchigiano, che consente all'Itas Diatec di restare tutta sola in vetta alla classifica con tre lunghezze di vantaggio sulla Lube, il tutto proprio alla vigilia dello scontro diretto in programma sabato al Pala Fontescodella. La ciliegina sulla torta? C'è anche quella con Cuneo che cade al tiebreak a Roma e scivola a -5 dalla vetta.
Dopo un set e mezzo giocati con il freno a mano tirato la superiorità di Trento è venuta a galla con Padova costretta ad alzare bandiera bianca in 75' di gioco. La chiave? Il servizio di Trento (11 ace), ma anche i tanti errori commessi dagli ospiti, fallosissimi tra servizio, attacco ed invasioni a rete.


Parecchie novità nei due schieramenti iniziali scelti. Stoytchev lascia a riposo Birarelli e concede una ghiotta chance a Burgsthaler, fresco ex di questa gara mentre Montagnani non rischia gli acciaccati Gonzalez e Simeonov e neppure Garghella (pure lui non al meglio). L'opposto lo fa così lo schiacciatore De Marchi, in regia spazio a Tiberti mentre la maglia di libero finisce sulla schiena di Zingaro. In avvio di gara i ventitre punti che separavano prima della gara in classifica Trento da Padova non si scorgono affatto. Merito di una Fidia attenta a muro ed attentissima in difesa, capace di imbrigliare per lunghi tratti del set un'opaca Itas. Così si va via punto a punto fino al 20-20 quando Semenzato prima e Rosso poi commettono due grosse ingenuità che regalano un prezioso break ai campioni d'Italia (22-20). L'errore al servizio di Rosso e due chirurgici diagonali di un ottimo Kaziyski spediscono in soffitta una frazione più sofferta e combattuta del previsto (25-22).


Che Trento non sia nella sua giornata migliore lo si intuisce anche in avvio di secondo set quando solo l'ottimo turno al servizio di Juantorena (2 ace) evita che Padova prenda il largo (9-9). Burgsthaler si scuote dopo una partenza in sordina e cancella lo zero dalla casellina personale dei muri e degli ace (11-9), Kaziyski si conferma implacabile da posto-4 scardinando il muro veneto e costringendo Montagnani a ricorrere al suo primo time out discrezionale del set (14-11). L'Itas finalmente cambia marcia, il sistema muro-difesa dei campioni del Mondo funziona a dovere con Juantorena che propizia l'allungo trentino, prima in attacco, poi a muro (20-15). Padova scompare dal campo e Raphael si guadagna gli applausi del PalaTrento con due ace consecutivi che segnano la resa di Rosso e compagni (22-15, poi chiuderà Burgsthaler).


Dentro Della Lunga per Kaziyski e proprio il turno dalla linea dei nove metri del martello marchigiano consente all'Itas di mettere la freccia già in avvio di terzo set (doppio ace per il 7-2 di Trento). Stoytchev inizia a pensare alla sfida di mercoledì contro Vibo Valentia e dopo Kaziyski richiama in panchina anche Stokr, sostituito da Solokov. Gli omaggi di Padova e le magie di Juantorena scavano ulteriormente il solco tra le due squadre con Trento che corre spedita verso il successo, senza incontrare alcun ostacolo sul suo cammino (13-5). Titoli di coda che iniziano a scorrere con largo anticipo (16-8) e nemmeno gli ingressi di Cricca e Koshikawa mutano l'inerzia e l'andamento di una storia ormai scritta.

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