Battuti i brasiliani Diatec euforica
Trentino Diatec e Sada Cruzeiro nel girone A, Zenit Kazan e Skra Belchatow nel girone B hanno regalato due battaglie terminate al tie break. Nessuna di esse ha seguito calcoli di alcun genere, hanno pensato solo a trovare la condizione migliore in vista delle semifinali. Possibilmente vincendo. Tosto l'avversario con il quale ha incrociato le lame la squadra trentina ieri, capace di realizzare due punti in più di Raphael e compagni. Un team che cerca il massimo dal gioco al centro, che si affida al braccio pesante di Wallace quando serve, che difende tantissimo, in linea con la migliore tradizione carioca. Un Cruzeiro che appare anche più attrezzato del San Paolo di Murilo visto qui un anno fa
DOHA (Qatar) - Il «siparietto» finale tra Radostin Stoytchev e Matteo Burgsthaler dice molto, anche se non tutto, della sfida vittoriosa contro il campioni del Brasile del Cruzeiro. Il tecnico abbraccia e perfino sorride al 33enne trentino: «Matteo - spiega il tecnico bulgaro - è un ragazzo molto intelligente. È uno che dà tutto. E siccome so quello che ha sofferto quando ha sbagliato due battute nei momenti cruciali volevo complimentarmi con lui per il muro finale. Sono contento che l'ultimo punto sia stato suo». «Chiudere così il girone eliminatorio, dopo aver visto il mondiale in tribuna lo scorso anno è una gran bella cosa, anche se quando sono stato mandato in campo, insomma, ci ho messo un po' a entrare in partita», commenta Burgsthaler . «Abbiamo chiuso con tre vittorie - conclude - ed era importante. Calcoli? Per niente: sono a Trento da un anno e mezzo, ma questa è una squadra che non gioca mai per perdere».
Dalla sala stampa, Stoytchev conferma: «I calcoli non si fanno, perché sono sempre sbagliati», taglia corto. «E poi questa squadra è campione del Brasile: è una bella soddisfazione batterla», insiste. Si gode doppiamente il successo perché il Cruzeiro «ha giocato un volley di altissimo livello»: «Mi piace la loro tecnica pallavolistica - argomenta - anche per questo sono contento per la vittoria». Mentre il capitano gialloverde William Arjona si «dispera» per le occasioni sprecate al tie-break che hanno impedito alla sua squadra di vincere, Matey Kaziyski parla di una «bella partita»: «Non solo perchè abbiamo vinto - chiarisce - ma perché è stata giocata bene. Per noi è stata una preparazione importante in vista del prossimo impegno, che sarà molto difficile. Ci attende una "battaglia"».
Anche Nicolay Uchikov ha dato il suo contributo: «Cosa ha fatto la differenza? Non so, forse il nostro spirito». «Quello che è positivo - osserva - è che ogni giorno giochiamo meglio. Speriamo di continuare così fino alla fine». Nemmeno il bulgaro ha «preferenze» sull'avversario per le semifinali: «Sono entrambi forti».
Il gioco dei brasiliani non ha impressionato solo Burgsthaler, ma anche Jan Stokr : «Ma vorrei giocarci contro ancora», scherza. A chi gli ricorda la semifinale polacca per la Champions con il Kazan replica: «Mi andrebbe bene lo stesso risultato dello scorso anno, qui a Doha». Dell'incontro con il Cruzeiro dice che «non è stata una partita facile - confessa - perché loro hanno buoni giocatori e noi dovevamo trovare il nostro ritmo. Avrei anche potuto chiudere prima l'incontro».
Contro il i brasiliani se l'è cavata meglio: «In crescendo sì, perché per le prestazioni precedenti mi vergognavo», spiega con senso autocritico. «Le due squadre volevano vincere - conferma - A noi serviva una sfida così. Per il morale».