Calcio: offende i «crucchi», 10 turni di squalifica
Sui comportamenti discriminatori legati alla razza, alla pelle, alla religione, al sesso, alla nazionalità e, come nel caso che racconteremo, all'origine territoriale o etnica, il Giudice sportivo di ogni tribunale della Federcalcio, dal professionismo al dilettantismo, non fa più sconti. Il Giudice sportivo Josef Reiter ha squalificato Manfrini per 10 giornate (cancellata praticamente la possibilità di giocarsi quasi tutta l'andata), «per avere al 36' del secondo tempo rivolto per due volte ai calciatori della squadra avversaria, in modo aggressivo, locuzione insultante costituente comportamento discriminatorio riconducibile all'origine etnica dei destinatari (ex articolo 11/2 del C.G.S.)»
Sui comportamenti discriminatori legati alla razza, alla pelle, alla religione, al sesso, alla nazionalità e, come nel caso che racconteremo, all'origine territoriale o etnica, il Giudice sportivo di ogni tribunale della Federcalcio, dal professionismo al dilettantismo, non fa più sconti.
E così, per la prima volta da parecchio tempo anche nel campionato regionale di Eccellenza, nel meccanismo dell'articolo 11 del Codice di giustizia sportiva, diventato un'icona dopo i casi di Boateng a Busto Arsizio e tutti gli altri che hanno riguardato soprattutto vicende di razzismo e legate alla pelle, è caduto il giovane difensore del Mori Santo Stefano, Andrea Manfrini, classe 95 18 anni compiuti. Il Giudice sportivo Josef Reiter, assistito da Lorenzo Spinelli, Robert Eschgfäller e Norbert Zanotti, presente anche il rappresentante dell'Aia (arbitri) Michele Toccoli, ha squalificato Manfrini per 10 giornate (cancellata praticamente la possibilità di giocarsi quasi tutta l'andata), con la motivazione che riportiamo: «Per avere al 36' del secondo tempo rivolto per due volte ai calciatori della squadra avversaria, in modo aggressivo, locuzione insultante costituente comportamento discriminatorio riconducibile all'origine etnica dei destinatari (ex articolo 11/2 del C.G.S.)».
Domenica scorsa ad Appiano era andata in scena la partita con il Mori finita in parità e il gol dei padroni di casa era maturato pochi minuti dopo la cacciata di Manfrini, facendo infuriare il tecnico Zoller. L'arbitro trentino Scifo aveva chiaramente sentito le frasi poco felici espresse dal giovane difensore gialloneroverde e non ha potuto risparmiare nè l'espulsione e neppure la notifica nel referto che è stata molto precisa.
Disponiamo solo del dispositivo della sentenza quindi riferiamo ai lettori che la frase discriminata era del tipo - dopo aver fatto opportune indagini - «crucchi di m....». L'offesa è chiara nei confronti di altotaesini anche di lingua tedesca ma cittadini italiani e soprattutto vengono lese anche le condizioni di lealtà e di rispetto che devono essere patrimonio sportivo ed umano su ogni campo di calcio e di ogni sport.
Manfrini era decisamente arrabbiato e poi il Mori ha chiesto subito scusa a fine partita, come ha sottolineato l'allenatore Zoller nelle sue dichiarazioni, ma le pronunce offensive, di contenuto etnico non tollerabile, rimangono tali da essere annoverate nella parte del Codice di giustizia sportiva che non ammette più scusanti. La prova che gli arbitri hanno una sensibilità particolare verso questa norma, a parte il clamore riferito alle offfese ricevute da personaggi quali Boateng, Pogba e Balotelli, è il fatto che non si perdona più nulla e non si fanno più sconti.
Ci sono genesi storiche di dizioni offensive in Alto Adige che riportano le accuse di italiani verso italiani di lingua tedesca apostrofati come «crauti» o «tralicci» ricordando il periodo degli anni 50-60 del terrorismo. Periodi e dizioni da cancellare sui campi da gioco e dovunque.
Circa un mese fa un fatto analogo avvenne nel professionismo, allo stadio Druso di Bolzano, mentre si disputava il match tra il Südtirol e il Matera. Gaetano Iannini del Matera venne stoppato per 10 turni per i chiari insulti a sfondo razziale che ha rivolto al giocatore ghanese biancorosso Caleb Ekuban. Un fatto di discriminazione razziale che segnò l'avvio della fine della tolleranza, decretata ad alti livelli anche dai vertici della Fifa e della Uefa, e che con Manfrini apre il capitolo regionale nella nostra Eccellenza. Per quella partita un turno di squalifica è stato assegnato all'allenatore dell'Appiano Scherer e al suo giocatore espulso Lekiqi. Sempre nel campionato di Eccellenza da segnalare che l'Alense è stata multata di 100 euro per non aver osservato l'obbligo dell'assistenza medica durante la gara (magari mancava l'ambulanza...) e i 60 euro comminati al Trento per un'inezia, l'errata indicazione del mese di nascita, nella lista presentata all'arbitro, riferita al giocatore Giuseppe Pulvirenti.