Superbowl: Seattle stravince su Denver, 43-8
I Seahawks di Seattle conquistano il primo Super Bowl della loro storia annientando i Broncos di Denver con un umiliante 43 a 8. Una batosta così netta da entrare negli annali, visto che si tratta del terzo scarto, 35 punti, più ampio di sempre. Un risultato nettissimo, che smentisce brutalmente le previsioni di Barack Obama, secondo cui sarebbe stata una partita testa a testa, aperta sino alla fine. Il Super Bowl numero 48, del Metlife Stadium di East Rutherford, in New Jersey, è invece, sin da subito, un match a senso unico
I Seahawks di Seattle conquistano il primo Super Bowl della loro storia annientando i Broncos di Denver con un umiliante 43 a 8. Una batosta così netta da entrare negli annali, visto che si tratta del terzo scarto, 35 punti, più ampio di sempre. Un risultato nettissimo, che smentisce brutalmente le previsioni di Barack Obama, secondo cui sarebbe stata una partita testa a testa, aperta sino alla fine. Il Super Bowl numero 48, del Metlife Stadium di East Rutherford, in New Jersey, è invece, sin da subito, un match a senso unico. Ad appena 12 secondi dall'inizio, Seattle va in vantaggio grazie a un pasticcio dell'attacco dei Broncos, il primo di una lunga serie, con due fumble e altrettanti interception al passivo. Il centrale non s'intende con l'esperto quarterback, il carismatico Peyton Manning che perde la palla, provocando un incredibile safety. Ed e' 2 a 0 per Seattle. Un colpo a freddo da cui la squadra del Colorado non si riprende piu'. Davanti a circa 170 milioni di telespettatori, si consuma la fine del sogno del 37enne Manning, che con la vittoria di oggi sarebbe diventato il primo Qb della Nfl a vincere il Vince Lombardi Trophy per due volte con squadre diverse. Ma i suoi Broncos non sono mai stati in partita. Il primo quarto finisce 8 a 0. Grazie a una difesa fortissima, le corse di Russell Wilson, autore di due touchdown, e una interception di Malcolm Smith, votato migliore giocatore della partita, i Seahawks hanno in pugno la partita. E alla fine del secondo quarto, sono gia' 22 a 0. Dopo il riposo, e lo show di Bruno Mars e dei Red Hot Chili Peppers, il copione non cambia. Ancora una volta, come in apertura, i cavalli selvaggi subiscono un touchdown dopo appena 10 secondi. E il resto e' solo una lenta agonia. I Seahawks concedono solo una meta a fine del terzo tempo, trasformata poi con un gioco da 2. Ma e' tutto inutile. Alla fine il bilancio e' pesantissimo: 43 a 8. E a Seattle, sulla West Coast, e' festa grande: sulla celebre torre della citta' viene esposta una maxibandiera con un enorme 12, simbolo del 12/o giocatore i campo, com'e' chiamato il tifo piu' caldo d'America. Man mano che la partita perdeva appeal, sui social network s'e' giocata una sfida parallela, quella del migliore spot milionario, o dello sfotto' piu' divertente tra i fans. Molti hanno preso di mira le legge che legalizza la marijuana, appena approvata dal Colorado, per spiegare ironicamente la disfatta di Denver. E persino l'ex First Lady, Hillary Clinton, sempre su twitter ha commentato la durezza del gioco. E ne ha approfittato per attaccare la tv che stava trasmettendo la partita, l'ultra-conservatrice Fox: ''E' divertente vedere che sulla Fox - e' il cinguettio di Hillary - qualcun altro viene maltrattato e aggredito''. Infine, il commento amarissimo a fine giornata del comico progressista Bill Maher: ''Prima muore il grandissimo attore Phil Seymour Hoffman, poi c'e' il peggiore Super Bowl della storia e Bob Dylan che fa uno spot per una macchina. Insomma, non una bella giornata per l'America''.