Neymar e gli aiutini, il Brasile batte la Croazia

E' già il Mondiale di Neymar, ma non è stato un bell'inizio. Il generoso rigore concesso al Brasile, al 26' del secondo tempo, con la squadra di casa che arrancava di fronte alla Croazia, è stata la mossa che ha indirizzato la partita e non è stato certo un bel vedere. Fred si è buttato appena il croato Lovren lo ha sfiorato ma l'arbitro giapponese Nishimura non ha avuto esitazione e ha indicato il dischetto. Ma se questo deve essere il modo per far cessare proteste e manifestazioni, cercando di dare una mano alla squadra di casa, allora va sottolineato che forse lo sport è un'altra cosa, a meno di non voler rivivere l'esperienza di Argentina 1978, quando tutto era già scritto Ma sale la tensione: scontri in stradaLe previsioni di Goldman Sachs

neymar brasile 2014Neymar è esploso subito: con una doppietta del suo uomo più atteso, il Brasile ha cominciato bene il Mondiale, anche se il rigore del secondo gol ha mandato in bestia i croati. Se ne discuterà molto, ma il giapponese Nakamura è parso decisissimo. È finita 3-1, ma non è stata tuttavia una facile vittoria, quella dei padroni di casa. Una bella Croazia, in ogni caso. Gioco maschio, veloce: il Brasile ha sofferto nelle fasi iniziali, quando Marcelo ha deviato nella propria porta. Poi Neymar ha fatto vedere di essere il più bravo e il suo sinistro ha raddrizzato la partita: la zampata del campione. Il rigore del secondo gol non è
stato limpidissimo e Pletikosa ha quasi preso il tiro dell'asso del Barcellona, subito in corsa per il titolo di capocannoniere. Buona la prima, quindi: il Brasile è in festa. La vittoria nella partita d'esordio contro la Croazia ha fatto esplodere il Carnevale attorno alla squadra di Filipao Scolari, che ha cominciato nel ruolo di favorita in questo Mondiale, mantenendo le promesse, ma solo per il risultato, non per il gioco. La squadra di Niko Kovac ha cercato di oppporsi alle maggiori dote tecniche dell'avversario, ma non è stata fortunata, specie nel secondo tempo, prima del terzo gol di Oscar in contropiede. Il risultato è un pò ingannevole.

 

La sontuosa cerimonia d'apertura ha inorgoglito anche i più critici. Impressionante il momento dell'ingresso in campo, con i brasiliani che si tenevano tutti in fila con la mano sulla spalla e commovente il canto dell'inno nazionale. Tre colombe sono state lanciate in cielo in segno di pace. Finite le cerimonie formali e passata la emozione generale, la Croazia, con un ferreo controllo del centrocampo e alcune ripartenze fulminanti, ha messo in difficoltà la difesa brasiliana. Le incursioni di Olic e le volate di Modric hanno lasciato di stucco tutti e così all'11', su un traversone di Olic da sinistra, Jelavic non è riuscito a colpire bene e Marcelo involontariamente ha infilato Julio Cesar. Oh, certo il Brasile ha reagito e Neymar ha fatto volare un Pletikosa miracoloso. L'asso del Barcellona è andato a pareggiare al 29' dopo una palla conquistata a centrocampo da Oscar: da posizione centrale il cannoniere brasiliano ha esploso un sinistro rasoterra che ha carambolato sul palo e si è insaccato. Gran gol.


Perisic è stato fra i più attivi della squadra croata che non è restata a difendere. Il pareggio ha tuttavia dato coraggio alla squadra di Scolari, che ha cominciato ad esercitare un gioco più pressante. Marcelo si è impegnato per far dimenticare l'autogol. È entrato in scena anche lo spray per segnare il posto delle barriere: effetto curioso. Scolari deve aver sistemato qualcosa nell'intervallo, il Brasile è partito meglio, ma la Croazia non ha concesso molto, in verità. Oscar è sembrato molto più determinato, ma i verde-oro hanno perso molte palle in mezzo al campo: male Paulinho, sostituito dall'interista Hernanes.

 

In evidenza fra i croati il genoano Vrsaljko. Il tono della partita è calato, qualche tentativo brasiliano non ha avuto esito. Scolari ha fatto entrare Bernard al posto di un Hulk, poco incisivo. La svolta della partita al 24', quando una (mezza) trattenuta in area di Lovren su Fred, ha indotto Nakamura a indicare il dischetto (in Sudafrica aveva danneggiato i brasiliani). Pletikosa ha intuito ma non trattenuto il rigore di Neymar, potente e angolato. Nel finale la Croazia ha fatto tremare i verdeoro (salvifico Julio Cesar). Poi Oscar in contropiede ha infilato la difesa biancorossa ed è finita in gloria. Sono stati Neymar, Marcelo (nonostante l'autogol) e lo stesso Oscar i migliori. Sulla fase difensiva Felipao dovrà lavorare. Ma, come si suol dire, chi ben comincia è alla metà dell'opera...

 

BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar 6; Dani Alves 5, David Luiz 6.5, Thiago Silva 6, Marcelo 5.5; Paulinho 6 (16'st Hernanes 6), Luiz Gustavo 5.5; Hulk 5 (21'st Bernard 6), Oscar 8, Neymar 6.5 (42'st Ramires sv); Fred 6.5.
In panchina: Jefferson, Victor, Dante, Maicon, Maxwell, Henrique, Willian, Fernandinho, Jo.
Allenatore: Scolari 6.
CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa 4.5; Vrsaljko 6.5, Corluka 5.5, Lovren 6, Srna 6.5; Modric 6.5, Rakitic 7; Olic 6.5, Kovacic 5.5 (15' st Brozovic 6), Perisic 6.5; Jelavic 5.5 (32'st Rebic sv).
In panchina: Subasic, Zelenika, Vida, Schindelfeld, Vukojevic, Mocinic, Sammir, Eduardo. Allenatore: Kovac 6.5.
ARBITRO: Nishimura (Giappone) 5.
RETI: 11'pt Marcelo (aut), 29'pt e 25'st (rig) Neymar, 46'st Oscar

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