Mezzocorona nel caos, il mister non sarà in panchina

di Francesco Tonini

Non è stato uno sfogo dettato dal momento in cui versa il Mezzocorona quello proclamato dal tecnico dei rotaliani Luca Lomi al termine della partita con l'Altovicentino in cui l'allenatore ha affermato che non avrebbe seguito la squadra a Monrupino per la trasferta contro il Kras Repen in programma giovedì. Si tratta semplicemente di una scelta dettata dalla testa, come ci racconta lo stesso Lomi.


«Giovedì è un giorno lavorativo e da poco ho iniziato a lavorare come corriere espresso a Bolzano quindi, per me, è impossibile chiedere una giornata di permesso».
Non può o non vuole? «No, non posso per i motivi citati. Se devo scegliere, vado con chi mi assicura lo stipendio alla fine del mese, credo che qualsiasi persona sana di mente farebbe così. Il mio non è un messaggio alla società, anzi quelli mi sembra di averne già lanciati abbastanza».


Nemmeno il suo vice seguirà la squadra? «No, lavora in un albergo a Vipiteno e fa il turno di notte. Per gli orari che fa, è anche troppo presente agli allenamenti andando incontro a grandi sacrifici».
Chi andrà a Monrupino? «Non ne ho la più pallida idea, domenica ho avvisato il presidente con un messaggio dicendo che non sarei andato e lui ne ha preso atto. Sceglierà la società chi seguirà i ragazzi».
La trasferta però è assicurata? Alcuni ventilavano l'ipotesi che sarebbe saltata. «Salvo imprevisti la squadra andrà. I ragazzi sapevano già da qualche giorno che non ci sarei stato con il Kras Repen e domenica dopo la partita con l'Altovicentino abbiamo programmato la settimana di allenamenti. Vogliono assolutamente giocare e sono straordinari per l'impegno che stanno mostrando. Se al loro posto ci fossero dei "vecchietti", non saremmo arrivati fino a questo punto, se ne sarebbero andati già molto prima».


Alludeva al fatto che il suo lavoro le dà uno stipendio sicuro: a Mezzocorona come stanno le cose in quanto a rimborsi spese? «Personalmente sono fermo alla metà di novembre, alcuni giocatori anche, altri a dicembre. A febbraio ci eravamo trovati con il presidente Grassi stabilendo delle scadenze; una è stata rispetta e sembrava che le cose potessero migliorare, quella del 10 marzo no, ormai ci siamo abituati».
In più ci sono altri problemi? «Rossi, ad esempio, non ha un posto dove andare a dormire perché l'appartamento messo a disposizione non c'è più e fa avanti e indietro. Rota e Folla sono tornati a casa per curarsi poiché non abbiamo più il fisioterapista. La settimana scorsa non ci siamo allenati giovedì perché nei giorni precedenti eravamo in otto causa infortuni e impegni scolastici. Impensabile preparare una partita in questo modo».
Onestamente Lomi si aspettava una stagione così? «Certo che no. In estate Grassi mi aveva detto che ci sarebbero state delle difficoltà, ma non a questi livelli. Peccato, con un po' di tranquillità economica in più, avremmo potuto avere giocatori importanti che avrebbero aiutato i giovani. Forse saremmo retrocessi ugualmente e mi dispiace per i ragazzi e perché ci sarà il mio nome su questa retrocessione, ma c'è modo e modo di retrocedere».

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