Stefano Nardelli al "Trentino" con la Nazionale di Cassani
Aumenta il numero dei corridori di casa al via dell’ormai prossimo Giro del Trentino per professionisti. Al grestano Cesare Benedetti (Bora Argon 18), al chiesano Iuri Filosi (Nippo Fantini) e all’under 23 di Livo Gianni Moscon (recente vincitore del Palio del Recioto e secondo al Giro delle Fiandre U23) che correrà con la Nazionale mista prof-under23, si è aggiunto ieri il gardolotto Stefano Nardelli.
Ventidue anni il prossimo 29 novembre, l’ex campione italiano allievi del 2009 - titolo conquistato in val di Non - quest’anno gareggia con la squadra continental Unieuro Wilier Trevigiani. Un team ambizioso dietro cui si muove lo zmpino di un cacciatore di talenti come Mirko Rossato e con uno sponsor di grande peso, ha raccolto alcune fra le più belle promesse del ciclismo italiano, primo passo per cercare magari già dal prossimo anno di ottenere una licenza professional.
Non sarà però con la maglia blù e scritte arancioni che Stefano Nardelli il 21 aprile a Riva del Garda sarà al via del Giro del Trentino. Al pari di Moscon, infatti, il gardolotto frutto del vivaio del Cc Gardolo e dell’Us Montecorona, gareggerà con la Nazionale visto che a convocarlo è stato il Ct Davide Cassani. Per Nardelli sarà una prima volta assoluta in maglia azzurra col numero sulla schiena, anche se a maggio 2011, da junior del 2° anno, aveva risposto ad una convocazione del Ct De Candido per uno stage di allenamento in Toscana. Decisivo per la convocazione al Giro del Trentino, l’approccio avuto da Nardelli con i professionisti nelle gare a cui ha preso parte quest’anno, dal Trofeo Laigueglia alla Coppi e Bartali, oltre all’ottimo quinto posto (fu terzo nel 2014) ottenuto al Palio del Recioto vinto dall’altro trentino, Moscon. Nonostante un’abrasione alla coscia destra riportata domenica cadendo in discesa, Nardelli sta attraversando un buon momento di forma.
«Mi sono ristabilito bene da un virus intestinale che mi aveva colpito in rapida successione due volte - spiega fiducioso -. La forma c’è e con quel pizzico di fortuna che spesso mi manca poteva già esserci pure qualche risultato. Ora è giunta questa convocazione che mi riempie di orgoglio e mi ripaga del tanto impegno che metto nel ciclismo. La speranza è di riuscire ad onorare al meglio questa maglia, visto tra l’altro che avrò la fortuna di indossarla proprio sulle strade di casa».