Olimpiadi 2024, Amburgo si ritira
Amburgo si ritira dalla corsa ad ospitare le Olimpiadi del 2024, appuntamento per il quale restano adesso in corsa solo quattro città: Roma, Parigi, Budapest e Los Angeles. Il referendum a cui sono stati chiamati oggi i cittadini della città tedesca (1,5 milioni gli aventi diritto) ha infatti bocciato la candidatura per ospitare i Giochi con il 51,7% di No. «Questa è una decisione che non volevamo però è chiara» ha commentato a caldo il sindaco della città Olaf Scholz (Spd).
Per la Germania si tratta del secondo tentativo olimpico andato a vuoto negli ultimi due anni: nel 2013, infatti, un analogo referendum per la candidatura di Monaco per ospitare i Giochi invernali del 2022 aveva visto la contrarietà della popolazione.
L’ufficializzazione al ritiro dalla corsa olimpica è arrivato al termine di un serrato testa a testa, ma dopo l’iniziale euforia al progetto olimpico (un sondaggio della Zdf ipotizzava un 56% di cittadini favorevoli), negli ultimi giorni si erano andate intensificando le voci discordi ad ospitare un evento che avrebbe comportato un esborso di quasi sette miliardi e mezzo di euro, «soldi che possono essere spesi meglio» è stato il leit motiv dei sostenitori della campagna del «No». «C’è stato un cambiamento nel sentiment della popolazione - ha osservato Florian Kasiske del comitato del «No a Olimpia» - la gente ha capito che ci sono cose e progetti che hanno ben altra priorità». «Una giornata cruciale si sta concludendo. Il 48,3 per cento di sì non sono sufficienti ad Amburgo per continuare la corsa alle Olimpiadi 2024», è stato l’amaro tweet del comitato promotore di Amburgo 2024 postato al termine del referendum che ha fatto alzare la bandiera bianca alla città sul fiume Elba.
La corsa olimpica si concluderà a Lima, in Perù, nel settembre del 2017 dove, in occasione della 130ª Sessione del Cio sarà votata la città vincitrice. Nella scelta non influirà la turnazione informale tra continenti. «Non credo che svolga un ruolo importante - ha sottolineato di recente il presidente del Cio, Thomas Bach - Adesso abbiamo tre Giochi di fila in Asia (Pyeongchang 2018, Tokyo 2020 e Pechino 2022, ndr). Questo dimostra che la rotazione informale, che abbiamo visto in passato, sta perdendo importanza».