E' guerra tra il ct Conte e la Lega di serie A Salta lo stage della Nazionale di febbraio

Il ct Antonio Conte ha rinunciato allo stage della Nazionale previsto a febbraio, tappa fondamentale in vista degli Europei 2016 in programma in estate in Francia. Venerdì il Consiglio della Lega di Serie A aveva dato il via libera allo stage, ma escludendo i giocatori dei cinque club ancora impegnati nelle coppe europee (una proposta partita dall’amministratore delegano del Milan Adriano Galliani). Una limitazione che - si apprende dalla Federcalcio - fa venire a mancare il presupposto per fare lo stage per cui la Figc ha deciso di annullare l’appuntamento in programma dall’8 al 10 febbraio.

 Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A, aveva sottolineato che «è interesse della Lega dare massimo supporto alla Nazionale ma anche tenere d’occhio gli obiettivi di ranking europeo, frutto dei risultati dei club nelle coppe. Anche questo va nell’interesse di tutto il sistema».

Nel frattempo è stato anche deciso che la finale di Coppa Italia si disputerà sabato 21 maggio (una settimana dopo la conclusione del campionato), o domenica 22 se una delle due finaliste arriverà all’ultimo atto dell’Europa League, in programma il 18 maggio. Conte, per avere i giocatori di rilievo già a disposizione, auspicava che la data scelta fosse precedente a quella della fine del campionato.

 Già lo scorso anno, comunque in una stagione senza i grandi appuntamenti internazionali, la Lega aveva dato l’ok allo stage «monco» e Conte aveva annullato l’appuntamento di Coverciano con pochi giorni d’anticipo.

È quindi scontro fra Lega Serie A e Antonio Conte. La rottura, non l’ideale a cinque mesi dagli Europei, è stata sancita nel pomeriggio. L’assemblea dei club ha fissato la finale di coppa Italia il 21 maggio, e non prima della fine del campionato come chiedeva il ct, e, soprattutto, ha concesso lo stage (8-10 febbraio) ma non per i giocatori delle cinque squadre impegnate nelle coppe europee. Immediata è arrivata la reazione dell’ex allenatore della Juventus, che ha deciso di annullare tutto, perchè una simile limitazione, si apprende dalla Federcalcio, fa venire a mancare il presupposto dello stage.
Era successo già l’anno scorso, quando la Lega diede l’ok allo stage "monco" e Conte annullò l’appuntamento di Coverciano con pochi giorni d’anticipo, augurandosi che la Nazionale diventasse “un punto di riferimento del sistema calcio”.

“Anche il ranking europeo va nell’interesse di tutto il sistema”, ha puntualizzato il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta. In quei minuti a Conte andava di traverso l’idea di non poter fare il tagliando a Bernardeschi, Sturaro e Rugani (finora mai convocati nella nazionale maggiore) e a Insigne (con l’Italia per l’ultima volta a settembre), quattro dei circa venti nel giro della Nazionale (inclusi almeno sette titolari) di Juventus, Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina, su cui il ct non avrebbe potuto contare in base alla delibera della Lega, proposta da Adriano Galliani.


“Siccome la settimana dopo ci sono coppe, il ct preleva da 15 società su 20 - spiegava l’ad rossonero prima che esplodesse la bufera -. Ogni società ha 25 giocatori, credo che Conte abbia bisogno di provare i giocatori che vede meno. Mi sembra una soluzione pro Conte, io sono un suo ex corteggiatore”.
Galliani parlava sorridendo ma non è assurdo pensare che questa vicenda possa influire sul futuro dell’allenatore, che è ancora indeciso sul rinnovo con la Federcalcio ed è considerato da Silvio Berlusconi il personaggio ideale con cui sostituire Sinisa Mihajlovic in estate.
Sull’asse Federcalcio-Lega restano le scorie legate anche alla finale di coppa Italia.

Il n.1 della Figc, Carlo Tavecchio, sperava fosse fissata entro la fine della Serie A, e invece è stata programmata per il 21 maggio (o il 22 se si qualifica una fra Napoli e Lazio raggiungendo anche la finale di Europa League, il 18 maggio), in linea con quanto avviene in Spagna, Inghilterra, Germania e Francia. La nuova data indurrebbe Conte a richiamare subito i giocatori convocati per l’Europeo che dovessero partecipare alla finale, senza concedere loro giorni di riposo.
I club di A meditano di imitare Liga e Premier (nonchè la Serie B) anche giocando il 26 dicembre. Santo Stefano in campo (con ripresa il 15 gennaio) ha appeal ma non convince tutti: se ne riparlerà fra un paio di settimane. Beretta ha assicurato che sarà interpellata l’Assocalciatori e allora si aprirà una trattativa. Oltre alla settimana di ferie per i giocatori, l’associazione guidata da Damiano Tommasi chiede che ne siano previste altre tre per preparare al meglio il ritorno in campo, più o meno come accaduto in Serie B fino all’anno scorso.

 

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