Il Levico cade a Belluno Fatali due calci piazzati
Trasferta amara e sfortunata in terra bellunese per il Levico Terme. Nell'anticipo della ventitreesima giornata Pancheri e compagni non riescono purtroppo ad invertire la rotta intrapresa nell'ultimo mese e mezzo, incassando la quinta sconfitta nelle ultime sei gare di campionato e ora, la classifica, non sorride più come un tempo, ma questa volta i trentini un punto lo avrebbero più che meritato per la mole di gioco espressa nell'arco dei novanta minuti. Ma passiamo agli schieramenti. Per questa delicata sfida, mister Marco Melone, che non può contare sugli squalificati Agosti e Xausa, decide di accantonare per il momento il 4-3-3, schiarando un classico 4-4-2.
Tra i pali confermato l'esperto Zomer, mentre a far coppia in mezzo alla difesa assieme a Tobanelli ci sarà Pancheri, ruolo già coperto più volte dal centrocampista gialloblù. Sugli esterni bassi nessuna variazione rispetto alle due precedenti uscite con Iorianni a destra e Micheli a sinistra. Davanti alla difesa, in cabina di regia, spazio a Tessaro, con Piccinini a dar man forte; nel classico ruolo di ali il tecnico trentino si affida a Musso e Bazzanella. In attacco il tandem Baido-Calì. Panchina per il brasiliano Dimas. Per quanto riguarda la squadra di casa, mister Vecchiato ritrova in attacco, dopo il turno di squalifica, il capitano Simone Corbanese, premiato ad inizio partita dalla società con una targa ("I cento morsi del Cobra") per le cento reti messe a segno con la maglia del Belluno. Davanti ad una bella cornice è la squadra a fare la partita nei primi minuti perché la davanti si viaggia che è una bellezza, tocchi di prima e sovrapposizioni continue che mettono un po' di apprensione alla retroguardia gialloblu che al 9' deve soccombere al colpo di testa di Mosca sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato dalla trequarti da Duravia.
Il Levico Terme, seppur con tanta aggressività fatica ad alzare il proprio baricentro e al 25' sono ancora i ragazzi di Vecchiato a farsi pericolosi con una palla persa sulla trequarti valsuganotta ma Acampora, a tu per tu con Zomer, non sfrutta l'occasione merito anche della prontezza dell'esperto Zomer che sventa la minaccia. Attorno alla mezzora prima palla gol per la truppa trentina con una staffilata di Tobanelli respinta da Solagna. Il Levico Terme ci crede e al 38' sfiora il pareggio: punizione dal limite di Tessaro ma la sfera sbatte sulla traversa e sulla ribattuta il numero uno di casa è ancora attento parando a terra la rasoiata di Pancheri dal limite. La ripresa regala subito emozioni: non passa nemmeno un minuto e Acampora ha sui piedi la palla del raddoppio, ma la sua girata è sventata da Zomer. Passano pochi minuti e il Levico trova il pareggio con un colpo di testa di Tobanelli dopo un pregevole schema su punizione con Tessaro che serve Pancheri sulla destra, destro al volo per l'accorrente difensore gialloblù.
Al 16' ci prova Calì, destro alto dal limite e due giri di lancetta più tardi applausi per l'estremo difensore ospite autore di un'autentica prodezza sull'incornata ravvicinata di Acampora. Al 29' sono ancora i numeri uno i protagonisti, questa volta è Solagna che si deve superare per dire di no al diagonale di Baido. Minuto 35', dopo l'ennesima parata di Zomer, costretto a mettere in angolo la conclusione di Farinazzo, sugli sviluppi del tiro della bandierina è lo stesso Farinazzo a trovare il colpo di testa vincente che decide il match. Nel finale il Belluno rimane in dieci per l'espulsione di Duravia, ma il fortino bellunese non concede nulla fino al triplice fischio finale.