MotoGp, in Argentina è duello Rossi - Lorenzo

Il Motomondiale fa tappa in Argentina (domenica la gara). Nel 2015 a Valentino Rossi riuscì l’impresa: ottavo in griglia, primo sul podio. Vi salì indossando la maglia della nazionale di Diego Armando Maradona. Quel 10 voleva essere d’auspicio al decimo titolo.


Un successo è l’obiettivo del Dottore per cominciare ad accorciare le distanze da Jorge Lorenzo, compagno/rivale in Yamaha, forte dei 25 punti presi all’esordio, in Qatar. Un anno fa l’Argentina era la terza gara della stagione e Rossi vi arrivò di slancio, con in cascina un primo ed un terzo posto.

A Losail s’è dovuto fermare ai piedi del podio, «ma meglio quarto a 2 secondi dal primo e attaccato al secondo e al terzo, che terzo a 10 secondi» era stato il suo primo commento. Ovvero, la moto c’è. È mancato il guizzo, complice quella scelta della gomma posteriore con mescola morbida al posto di una media, opzione vincente di Lorenzo a mezzora dal via.

D’altra parte il campione del mondo in carica fin qui non ha dimostrato un gran feeling con il tracciato (dove si corre dal 2014) caratterizzato da curve ad ampio raggio, dove è giunto terzo e quinto. Sulle strategie di gara peserà l’ufficialità, arrivata in Qatar, del prolungamento di due anni del rapporto Rossi-Yamaha. Offerta di rinnovo rivolta anche a Lorenzo, che però è tentato dal passaggio alla Ducati.

Losail è stata la pista dei test invernali e questo ha permesso ai team di limitare le sorprese dovute a gomme ed elettronica nuove. Un vantaggio che non ci sarà in Argentina. «Dovremo vedere se la messa a punto che abbiamo trovato in Qatar funziona anche qui» ha sottolineato Marc Marquez. Lo spagnolo della Hrc Honda è comunque rimasto piacevolmente sorpreso dal terzo posto, «un risultato che non era davvero prevedibile prima dell’inizio della stagione» ha ammesso, segno che i problemi manifestati dalla sua RC213V sono in via di soluzione.

E il Ducati Team? In Qatar Andrea Iannone ha fatto vedere che, dipendesse solo dal motore, la rossa a due ruote sarebbe la prima candidata al titolo. Il pilota di Vasto ha segnato il nuovo record di velocità per un prototipo della classe regina, 351,2 Km/h sul rettilineo principale, prima che una scivolata mettesse fine alla sua cavalcata. Fino a quel momento era stato il migliore, tenendosi dietro non solo il compagno di scuderia Andrea Dovizioso (secondo sul traguardo), ma anche Lorenzo.

Il maiorchino medita la fuga. Rossi, Marquez e le Ducati riusciranno a frenarlo? Già dalle libere di venerdì sarà la pista a rispondere.

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