Milan, conto alla rovescia «Closing» a Santa Lucia
Prosegue il conto alla rovescia verso il closing con cui il Milan dovrebbe passare in mani cinesi. Chi vende, Fininvest, e chi compra, la cordata guidata da Sino-Europe Sports, sono fiduciosi che l’operazione si concluderà il 13 dicembre. Ma tutto intorno restano fitti i dubbi sull’epilogo della trattativa iniziata sei mesi fa, e soprattutto su cosa accadrà nel mondo rossonero se andrà a buon fine la più costosa acquisizione cinese nel calcio europeo.
Ancora non sono arrivate le autorizzazioni del governo di Pechino per il trasferimento in Europa dei 420 milioni di euro che il consorzio guidato da Sino-Europe Sports deve ancora pagare a Fininvest per completare l’acquisizione. Secondo alcune fonti, però, l’iter burocratico è quasi completato, altrimenti, assicurano i cinesi, subentreranno dei prestiti bancari. Da un paio di giorni sono iniziati i preparativi per l’ultima assemblea del club dell’era Berlusconi, seguita quel giorno dalla firma del closing e da una conferenza stampa dei nuovi proprietari.
Senza nuovi colpi di scena (non ne sono mancati nella trattativa, come la scissione nella cordata cinese originale alla vigilia del preliminare del 5 agosto, o la storia dei documenti bancari contraffatti), fra tre settimane la gestione del Milan sarà in mano a nuovi dirigenti. Ma anche all’interno del mondo rossonero ci si domanda come sarà gestita la transizione, visto che, al di là della possibilità che Silvio Berlusconi resti presidente onorario, finora non si è lavorato per un graduale passaggio di consegne in nessun settore. Occhi puntati in particolare su quello sportivo: una settimana dopo il closing la squadra partirà per Doha, dove il 23 dicembre si giocherà la Supercoppa italiana contro la Juventus.
In questa situazione di incertezza Vincenzo Montella, supportato dall’ad Adriano Galliani, è riuscito finora a isolare la squadra e farla rendere al meglio. Anche in spogliatoio si attende di capire cosa cambierà con l’inserimento del futuro ad, Marco Fassone, e del nuovo ds, Massimiliano Mirabelli, a ridosso di quella che per molti è l’occasione di conquistare il primo titolo in carriera. Per Berlusconi e Galliani sarebbe il numero 29, da rivendicare, closing o non closing.