Pellegrini e il record in salita Domani serata a Mezzocorona
Jimmy Pellegrini ha totalizzato 32 ascese al Monte di Mezzocorona, pari a 20.320 metri di dislivello, in 24 ore: un record mondiale.
Un'impresa, quella dello scorso 6 novembre, che sarà possibile rivivere, insieme con il protagonista del primato di dislivello coperto in 24 ore, in una serata organizzata domani, martedì, alle 20, nell'auditorium della Cassa rurale di Mezzocorona.
Il suo vero obiettivo Jimmy Pellegrini lo aveva confidato solo alla moglie Monika. Non voleva solo far suo il record di dislivello in salita sulle 24 ore scalzando dal Guinness dei primati Andrea Daprai che nel 2009 al Tonale aveva fissato il limite di 17.675 metri.
La sua personale asticella «Big Jimmy» al momento di partire, sabato mattina alle 9.30 per la sua prima ascesa al Monte di Mezzocorona, l’aveva posta a quota 20.000: ventimila metri di dislivello in salita da coprire a piedi in un giorno e una notte.
Fisico pazzesco (anche perché teoricamente non adatto a prove del genere vista la stazza da marcantonio), tenuta mentale assolutamente fuori dall’ordinario e vicinanza della moglie, dei famigliari (proprio ieri mamma Cristina compiva gli anni) e di tante persone giunte a sostenerlo (alle 3 di notte erano non meno di 30), gli hanno permesso di coronare il suo sogno segreto.
E nulla hanno potuto freddo e pioggia, i più «fedeli» compagni di avventura che non l’hanno abbandonato un attimo, contro tanta forza e determinazione.
Alle 9.30 di ieri mattina, allo scadere delle 24 ore di immane fatica, Jimmy Pellegrini ha totalizzato 32 ascese al Monte di Mezzocorona, pari a 20.320 metri di dislivello.
Un’impresa da lasciare tutti a bocca aperta, che ha fatto partire fiumi di complimenti. Il più significativo e sportivamente più bello, quello del detentore del vecchio record, Andrea Daprai che sabato pomeriggio aveva pure condiviso quattro ascese con Jimmy: «Ma che numero ha fatto ?sto ?bestione?? Giù il cappello - il suo commento su Facebook -. Sono stato battuto ma non sono triste perché la prima cosa che mi ha insegnato mio padre quando a tre anni mi ha messo sugli sci a gareggiare, è il rispetto per l’avversario. Ho voluto seguire in diretta e da vicino questa impressionante prova perché amo lo sport, amo la fatica e mi piace vedere la gente che apprezza tutto questo. Confermo di avere ancora il coraggio e la volontà di riprovarci non tanto per dire il record è di nuovo mio ma perché è la mia vita».
Fra le persone che possono a buon diritto sentire come un po’ anche loro il record di Jimmy, oltre alla moglie Monika, sempre presente a sostenere il marito nelle discese in funivia, c’è sicuramente Diego Kerschbaumer, deus ex machina dell’evento. In prima linea per non far mancar nulla all’amico nelle brevi fasi di recupero, Diego si è speso anche in dieci salite, sette delle quali nei due momenti critici della prova: dopo le 9 ore, quando il dolore ad un tendine d’Achille (poi sopitosi) ha fatto temere che l’avventura potesse finire anzitempo, e nel cuore della notte, tra l’una e le due e mezza, quando la stanchezza stava prendendo il sopravvento e solo la vicinanza dell’amico fidato e 15 minuti di sonnellino hanno permesso a Pellegrini di rimettersi in tabella di marcia. Decisiva, nella lunga notte di sofferenza atletica, anche la presenza di due amici di Laghetti, il paese d’origine di Jimmy, che a turno lo hanno seguito nelle ascensioni e di altre persone che gli hanno fatto da gregario per una tornata.
Messo in saccoccia il record già verso la 21ª ora prova, Pellegrini ha proseguito verso il suo vero obiettivo: i 20 mila metri di dislivello, varcati alla 32ª ascesa completata assieme al sindaco di Mezzocorona Mattia Hauser, all’assessore allo sport Matteo Permer e, nel tratto finale, al sindaco di Egna Horst Pichler.
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