Inter, mistero Gabigol Non gioca e vuole andare via
Nessuna chance per Gabigol: è sempre più fitto il mistero sull’attaccante brasiliano costato quasi 30 milioni di euro e praticamente mai utilizzato. Una gestione inspiegabile, in una squadra in cui Icardi è costretto spesso a fare reparto da solo, e che scatena anche il duro sfogo dell’agente Wagner Ribeiro: «Non è contento e a gennaio tornerò in Italia per risolvere questa situazione una volta per tutte. Al di là dell’ottimo rapporto con i compagni di squadra il problema è in campo perchè non sta avendo alcuna chance di giocare. Se non entra quando l’Inter perde 3-0 quando succederà?».
Sono solo 16 i minuti giocati finora da Gabriel Barbosa. Esordio contro il Bologna a San Siro nell’ovazione dei tifosi.
Da quel momento né con De Boer, né durante la breve parentesi di Vecchi e neppure ora con Pioli, Gabigol ha più trovato spazio. Il direttore sportivo Piero Ausilio ha ribadito più volte che serve pazienza, perché Gabigol ha bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano. Ma a tre mesi dal suo arrivo in Italia non riesce ancora a ritagliarsi uno spazio. «Kia Joorabchian mi ha raccontato - si lamenta l’agente - di aver parlato con De Boer prima che lasciasse l’Inter e l’allenatore gli aveva assicurato che con Gabriel non c’erano problemi. Il nuovo tecnico ha detto che gli avrebbe dato una chance e ancora niente». E c’è già chi ipotizza un prestito a gennaio magari con un clamoroso ritorno al Santos per la Copa Libertadores. «La possibilità di tornare in Brasile è difficile ma esiste. Per lui vorrebbe dire tornare da sconfitto - spiega l’agente - e l’Inter perderebbe il posto già occupato da extracomunitario. Se andasse invece in un’altra squadra italiana, potrebbe tornare a luglio da comunitario».
L’Inter, decima in classifica a undici punti dall’obiettivo Champions League, non può permettersi esperimenti. Pioli è chiamato all’impresa di dare un’identità alla squadra nerazzurra provando una rimonta sempre più difficile. A minare ancora di più un ambiente già di per sè fragile, sono le voci di un possibile arrivo di Diego Simeone sulla panchina nerazzurra. Dopo le parole del figlio Giovanni, ieri l’allenatore dell’Atletico ha detto chiaramente che prima o poi allenerà l’Inter. Il presidente spagnolo oggi ha minimizzato: «Ha un lungo contratto e non siamo preoccupati». Ma la candidatura di Simeone fin dai tempi di Mancini aleggia come un fantasma sul club nerazzurro. Voci che rischiano di delegittimare e innervosire Pioli che ha già il duro compito di rilanciare una squadra ormai scivolata a metà classifica.