Ranieri, il Leicester conferma il tecnico
Nonostante la crisi, di gioco e risultati, e le indiscrezioni di malumori all’interno dello spogliatoio, Claudio Ranieri non rischia l’esonero. È stato lo stesso Leicester a smentire le voci di un imminente licenziamento, ritenuto «inevitabile» dai bookmakers locali come da molti commentatori. Alla vigilia del replay di Coppa d’Inghilterra contro il Derby, il club inglese ha emesso un comunicato ribadendo la piena fiducia al tecnico. Una conferma che arriva dopo una striscia di risultati negativi che hanno fatto precipitare le Foxes al 16/o posto in Premier League, un solo punto la zona retrocessione. Centrare la salvezza a questo punto ha la precedenza su tutto, un’impresa paragonabile - per difficoltà - al trionfo dell’anno scorso. Toccherà dunque ancora a Ranieri rilanciare la squadra.
«Alla luce delle recenti speculazioni il Leicester desidera fare chiarezza circa l’incondizionato sostegno al manager Claudio Ranieri - si legge nella nota -. C’è unanime consenso all’interno del club che la situazione deve migliorare, ma il successo senza precedenti ottenuto nelle ultime stagioni rappresenta una base di stabilità, unità e determinazione per superare sfide anche più grandi. Il club è e rimarrà unito al fianco del suo manager e dei suoi giocatori, tutti fermamente concentrati sulle sfide che ci attendono».
Il comunicato non ha colto di sorpresa Ranieri che davanti ai taccuini si è detto sicuro di avere ancora lo spogliatoio in mano, a dispetto delle voci di uno scollamento per via di alcune scelte tattiche. «Lo spogliatoio è fantastico, cerchiamo sempre il meglio ma quest’anno non ce ne va bene una - le parole di Ranieri -. Il rapporto coi giocatori è sempre lo stesso, io parlo un pessimo inglese e loro mi capiscono. L’intensità in allenamento è massimo». A proposito del comunicato della società, Ranieri ha negato di essere stato lui a chiederlo alla società. «Sapevo che il presidente voleva farlo, ma non gliel’ho chiesto io. Conosco il calcio, quando vinci tre partite di fila sei un Dio, ne perdi altrettante e non lo sei più. La nostra non è una crisi, ma un calo di fiducia, inevitabile quando non vinci per tante partite».