Stadio Roma, chiesta la proroga: «Serve ancora un mese»

A cinque giorni dall’accordo con il Campidoglio e a soli due dalla riunione della conferenza dei servizi decisiva sul progetto, i proponenti del progetto per il nuovo stadio della Roma inviano la richiesta di sospensione dell’iter amministrativo. A firmare la lettera è la società Eurnova Srl del costruttore Luca Parnasi, partner dell’As Roma nell’impresa, che chiede di fermare i lavori della conferenza per «un termine non inferiore ai trenta giorni al fine di superare» alcune «criticità» emerse nell’ultimo periodo e «definire il procedimento con esito positivo».

Tra i problemi da superare c’è l’iter per il vincolo sull’ippodromo di Tor di Valle avviato dalla Soprintendenza archeologica statale, che «si dovrà concludere entro 120 giorni dall’avvio», ma non solo. Spunta anche una nota del 14 febbraio con cui la Regione Lazio (la Direzione regionale governo del ciclo dei rifiuti-area di valutazione impatto ambientale) «ha comunicato la sussistenza di motivi ostativi alla pronuncia favorevole di compatibilità ambientale invitando la scrivente società a presentare osservazioni e documentazione integrativa - scrive Eurnova -. La società ha presentato in data 27 febbraio 2017 prime osservazioni generali con una parte della documentazione, riservandosi di produrre ulteriori documenti in corso di predisposizione».


Sempre nelle premesse, la lettera informa che lunedì scorso (dopo l’intesa raggiunta sulla rimodulazione del progetto con il taglio del 50% di cubature, ndr), il Campidoglio «ha comunicato l’intendimento di procedere alla verifica-ridefinizione dell’interesse pubblico dichiarato, con particolare riferimento alla individuazione delle opere pubbliche di interesse generale ed alla rideterminazione della potenzialità edificatoria massima, dando alla società la possibilità di presentare eventuali osservazioni».


Venerdì mattina, 3 marzo, è attesa la riunione della conferenza dei servizi che darà una risposta alla richiesta motivata dei proponenti di almeno altri 30 giorni di tempo.
Un’istanza, formalizzata oggi alla presidente della conferenza Manuela Manetti e che dopodomani dovrebbe essere accolta. Nel frattempo il Campidoglio continuerà a lavorare alla delibera che occorre per «validare le modifiche apportate al progetto su Tor di Valle. Una delle ipotesi - ma non la sola - è la modifica della precedente delibera sull’utilità pubblica approvata durante la scorsa consiliatura.

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