Craft: «Dobbiamo tornare ad alzare l'intensità in difesa»
In un campionato così equilibrato, in cui tutte le squadre sono ancora in lotta per traguardi importanti, non esistono gare dal pronostico chiuso. Per questo Dolomiti Energia Trentino - Consultinvest Pesaro, in programma domenica alle 18.15 al PalaTrento, sarà un match assai più insidioso per i bianconeri (26 punti, quinto posto) di quanto la classifica del team pesarese (14 punti, quindicesimo posto) non lasci intendere.
«Domenica troveremo una Consultinvest assetata di sangue, alla disperata caccia di punti che le permettano di guadagnarsi la salvezza. Il fatto che a Pesaro si parli molto del confronto diretto della settimana successiva contro Cremona non deve trarci in inganno: credo infatti ci sia molta pretattica in questo e che in realtà per loro la gara di Trento rappresenti un’occasione importantissima» spiega Vincenzo Cavazzana, vice di Maurizio Buscaglia.
«Dovremo quindi essere bravi a affrontarla nel modo giusto. Pesaro è un team che vale più di quanto non dica la sua classifica, e ha modificato ulteriormente il proprio roster, inserendo con Clarke un giocatore che, come abbiamo visto l’anno passato quando lo abbiamo affrontato con la maglia di Bonn, ha punti nelle mani e un ottimo tiro da tre punti. Con lui i biancorossi sono andati a completare una batteria di esterni già forte di una scelta NBA come Marcus Thornton, e di Jeremy Hazell, altro realizzatore arrivato a stagione in corso per dare ulteriore pericolosità offensiva a un team che, non scordiamocelo, ha il suo primo terminale offensivo nel lungo Jarrod Jones, che ora viene schierato spesso da quattro per dare spazio a un centro di grandi potenzialità come Nnoko. Per evitare di soffrire la taglia dei loro lunghi dovremo essere bravi a tenere alta la pressione difensiva sui loro esterni, non abbassando così eccessivamente il nostro baricentro».
Dal canto suo Aaron Craft, ammette che «la difesa è un po’ calata nelle ultime settimane, e sappiamo di dover tornare ad alzare la pressione sul perimetro per poter essere competitivi nel finale di stagione». Il playmaker ex Ohio State aggiunge però che «nelle ultime settimane però è cresciuto molto anche il rendimento del nostro attacco, e questo è fondamentale perché in partite come quella della settimana scorsa abbiamo dimostrato di saper vincere anche senza essere perfetti nella nostra metà campo. La nostra bravura, ora, dovrà essere di riuscire a confermare la nostra crescita offensiva recuperando l’identità difensiva attorno alla quale questa squadra è stata costruita».
Sui punti deboli dell’Aquila (attacco contro la zona e la difesa contro i lunghi spalle a canestro) spiega: «Le zone e le difese tattiche ci hanno creato qualche problema, è vero, però abbiamo lavorato tanto con il coaching staff per muovere più rapidamente il pallone ed essere più veloci ad adattarci ai cambi di difesa avversari. Se le squadre che affronteremo vorranno insistere con queste scelte, penso saremo pronti a leggerle e reagire di conseguenza. Per quanto concerne il gioco spalle a canestro nessuna sorpresa: siamo una squadra undersize, è nell’ordine delle cose che gli avversari vogliano provare a sfruttare questo nostro limite, ma direi che finora siamo riusciti a gestire bene queste situazioni creando agli avversari almeno altrettanti problemi con la nostra rapidità».