Pioli aspetta il Napoli: «Mai pensato di lasciare l'Inter»
Stefano Pioli non ha mai pensato di lasciare l’Inter. Una settimana dopo la sconfitta contro la Fiorentina, al quinto giorno di ritiro punitivo ad Appiano Gentile, l’allenatore nerazzurro smentisce di essere stato sul punto di gettare la spugna. «Non ho mai pensato alle dimissioni e mai ci penserò. Si è persa troppo energia parlando del mio futuro e poco del presente dell’Inter», dice Pioli nella conferenza della sfida contro il Napoli, questa volta organizzata alla vigilia.
Parole scandite per evitare dubbi e incomprensioni. Forse lo sconforto dopo il roboante 5-4 del Franchi è stato superato o forse bisogna solo voltare in fretta pagina perchè domani a San Siro arriva il Napoli di Sarri. Pioli assicura di stare bene. «Perchè non si vede? Avevo pochi capelli anche prima», risponde con un sorriso. È soddisfatto del lavoro svolto durante il ritiro in cui ha visto «la giusta determinazione e attenzione per uscire da un periodo delicato».
La spinta in più la darà Zhang Jindong, arrivato questa mattina a Milano. Il numero uno di Suning incontrerà la squadra e l’allenatore nerazzurro. Un faccia a faccia, quello con Pioli, che potrebbe definire meglio il futuro del tecnico, oltre a quello dell’Inter. «La sua presenza - dice - sarà di grande stimolo. Affronteremo tanti temi e credo ci sarà tempo per farlo dopo la partita».
Saranno tanti i temi da affrontare. Bisogna analizzare i motivi della crisi dell’Inter e l’allenatore forse vuole qualche certezza in più sul suo destino. Intanto Suning lavora per riportare all’Inter Lele Oriali. L’attuale team manager della Nazionale è vicino al ritorno in nerazzurro come uomo di raccordo tra la squadra e il club, colmando anche un vuoto nell’organigramma. «Dalla società - assicura Pioli - ho avuto il supporto per sviluppare al meglio le mie mansioni». Zhang pensa al futuro e ha scelto una bandiera dell’Inter come Oriali per dare più solidità alla squadra. Una mossa per svoltare dopo l’ennesima stagione deludente. La situazione all’Inter resta fluida. La società chiede almeno l’Europa ma il sesto posto potrebbe non bastare per la conferma di Pioli. In tanti vorrebbero un allenatore che possa far fare il salto di qualità alla squadra come Conte, Simeone o Spalletti. Ma Pioli non si scompone: «Non voglio tenermi stretta la panchina, voglio fare il massimo per migliorare la classifica. Vado avanti per la mia strada, farò i conti alla fine. Non mi sono mai esaltato nei momenti migliori e non mi deprimo in quelli difficili».
Per tornare alla vittoria dopo un mese e mezzo, l’Inter deve disputare la gara perfetta. «Siamo tutti responsabili del calo - dice Pioli - ma abbiamo ancora cinque partite per dimostrare di che pasta siamo fatti». L’allenatore pensa ad un centrocampo a quattro per garantire più copertura alla difesa, e ammette che al momento «le prestazioni non sono all’altezza» poichè è mancata «continuità e attenzione». Lucidità e concentrazione per regalare una gioia ai 60 mila tifosi attesi a San Siro e a Zhang Jindong che sarà seduto in tribuna e si aspetta ben altro spettacolo da quello visto nelle ultime partite.