Finale scudetto, Buscaglia pronto: «Pensiamo ad una gara per volta»
Se la guardi nel suo insieme, la Finale Scudetto è un momento eccezionale, troppo più grande di te. Non solo per un territorio, la città o un club. Ma anche per un gruppo di ragazzi straordinari, capaci di superare mille difficoltà e arrivare dove mai una squadra al terzo anno di A era riuscita ad arrivare. Se vista un pezzo per volta, a partire da una Gara 1 in programma sabato sera al Taliercio tra Umana Venezia e Dolomiti Energia Trentino, anche una Finale al meglio delle sette torna però ad essere una partita, di quelle da prendere una per volta, come piace a coach Maurizio Buscaglia.
Maurizio Buscaglia (Coach Dolomiti Energia Trentino): «Prenderemo anche questa serie una partita alla volta, senza stare troppo a pensare a quante partite restano da giocare. Per questo siamo concentrati esclusivamente su Gara 1, che stiamo preparando molto bene, con grande motivazione e voglia di giocare come è ovvio sia vista l’importanza dell’appuntamento. Le qualità migliori di Venezia? Ne hanno tante, penso innanzitutto al grande talento dei singoli giocatori, combinato con la grande capacità di giocare assieme che non è banale quando assieme ci sono così tanta qualità e una simile profondità di roster. In tante cose credo che la Reyer abbia fatto una stagione simile alla nostra, dimostrandosi capace di restare unita e compatta anche nelle difficoltà. De Raffaele ha promesso un tuffo in laguna in caso di Scudetto? Non riesco a pensare oltre a Gara 1, quindi niente voti».
Aaron Craft (Play Dolomiti Energia Trentino): «Non sono nervoso per questa Finale, almeno niente di diverso da quanto provo prima di scendere in campo ad ogni match, però è vero che mancano ancora due giorni prima di Gara 1 e quindi la tensione è destinata a salire. Non vedo l’ora di affrontare questa sfida, questo è certo, perché dopo una stagione come quella che abbiamo fatto, crescendo progressivamente fino a trovare la fiducia e la compattezza di gruppo che ci hanno portati fin qui, ci manca ancora qualcosa di importante da fare. Ho visto le semifinali di Venezia contro Avellino, affronteremo una squadra forte, completa, che a roster dispone di tanti giocatori che possono giocare point guard, ciascuno con le sue caratteristiche: Haynes che è pericolosissimo col suo tiro da tre punti, Filloy con le sue letture dal pick and roll sia passando la palla che prendendosi il tiro dal palleggio, Stone con la sua stazza e la sua grande esperienza. Sarà una grande sfida per me, non vedo l’ora di viverla e giocarmela assieme a un gruppo di ragazzi davvero straordinario, che ha reso la mia stagione facilissima per il modo che ha di gestire pressioni e responsabilità suddividendole sempre. E poi arriviamo a questa Finale ancora una volta da sfavoriti, un po’ come ci succede da tutto l’anno, e come ci siamo quindi abituati a fare. Il fattore campo? Non è una cosa a cui pensiamo troppo. Essere da soli contro tutti è una cosa in cui possiamo trovare motivazioni e compattezza extra».