La «prima» di Filippini con un Trento rimotivato
Il peggior attacco contro la peggior difesa. Probabilmente non ci sarà da divertirsi troppo questo pomeriggio a Romano di Lombardia. Ma va da sé che lo spettacolo sia l'ultima delle preoccupazioni per un Trento chiamato a rialzare la testa dopo la pesante scoppola di sette giorni fa al Briamasco. La sfida in terra bergamasca è forse l'ultimo bivio della stagione ancora a disposizione, una gara da non sbagliare se si vuole davvero abbandonare i bassifondi e rilanciarsi in classifica. Il cambio di timone, che a inizio settimana ha portato sulla panchina gialloblù Antonio Filippini (nella foto a destra), è servito a dare una sferzata decisa al gruppo, oggi si attende la risposta forte.
«Siamo pronti» attacca Filippini. «I ragazzi in settimana si sono allenati bene e con la giusta intensità, li ho visti dare tutto quello che avevano e questo mi conforta. E' una partita importante, ma non più delle altre che ci aspettano da qui alla fine. I punti hanno lo stesso valore, con qualsiasi squadra. Quello che mi aspetto è di vedere tanta voglia di lottare e un'identità di squadra». «La scossa c'è stata» gli fa eco il presidente Mauro Giacca. «Adesso lasciamo che il mister faccia il suo lavoro, noi siamo a pronti a fare la nostra parte e a tornare sul mercato se sarà necessario. Vogliamo che il Trento sia protagonista in questo campionato».
Filippini non stravolgerà la formazione, solo qualche accorgimento. Dietro recupererà Paoli, destinato a ricoprire il ruolo di esterno basso, fiducia al baby Cuoco tra i pali con il probabile ritorno dal primo minuto di Lillo. Il modulo dovrebbe essere il 4-2-3-1, l'idea quella di sfruttare le fasce per aggirare il fortino di casa, con l'ariete Zecchinato riferimento più avanzato. «La Romanese è una squadra aggressiva che predilige il lancio lungo ? avverte il tecnico ? Noi dovremo essere attenti, ordinati e soprattutto giocare con intelligenza».
Ripescata a campionato iniziato, la Romanese è da tempo inchiodata sul fondo della classifica. I bergamaschi hanno dato qualche incoraggiante segnale di vita sette giorni fa sul campo della Pergolettese, puniti solo allo scadere dal solito gol di Ferrario. È la squadra con l'età media più bassa del girone. Il gruppo è guidato dal bresciano Aldo Nicolini, classe 1968, tecnico con il quale Filippini ha lavorato ai tempi del Lumezzane. Gli elementi di maggior caratura sono Saverio Guariniello, attaccante classe 1983, una lunga trafila in C con Bassano, Rodengo Saiano, Torres e Pisa, autore di tre delle sei reti dei lombardi, il centrocampista ivoriano Salif Dianda, in B con Verona e Ternana, e il talentuoso Michael Ventre, ex gioiello della Primavera dell'Inter, che ha rinunciato all'Hamrun Spartans nell'A maltese.