La Yamaha preseta la nuova M1 Rossi: 23ª stagione iridata
Un blu più intenso per la carena, sulla quale la «M» del main sponsor - la spagnola Movistar - ora spicca in bianco. È stata svelata a Madrid la livrea della Yamaha YZR-M1 2018. Obiettivo far dimenticare un 2017 povero di soddisfazioni per la casa di Iwata, frenata da problemi di grip, elettronica e telaio. Quanta sostanza ci sia sotto il vestito nuovo, se tecnici ed ingegneri siano riusciti a colmare il gap con la Honda ed assemblare la moto della riscossa, Valentino Rossi e Maverck Vinales cominceranno a scoprirlo presto, fin dai test in Malesia dal 28 al 30 gennaio.
Intanto, a tenere banco è stato soprattutto l’annuncio, dato a sorpresa dal pilota stesso, che Vinales ha prolungato di due anni il contratto con il marchio dei tre diapason, fino al 2020.
«I due piloti di Honda, Ducati e Yamaha. Più Zarco». È stato questo il pronostico sui pretendenti al mondiale di Valentino Rossi. Prossimo ai 39 anni, al via della 23/a stagione iridata, anche «se è come fosse la prima», il campione di Tavullia è apparso in forma e sorridente. «È stato un buon inverno, mi sono rilassato, fisicamente sto bene, ho avuto tempo per lavorare. La gamba ancora mi fa un po’ male se devo correre - ha raccontato - ma nel complesso va bene».
Il rinnovo di Vinales lo ha sorpreso solo nella tempistica («mi aspettavo che firmasse un po’ più in là»). «È una scelta giusta da entrambe le parti. Per Yamaha perché Maverick è un pilota molto forte e molto giovane, per lui perché il nostro è un top-team. Lo scorso anno abbiamo avuto qualche problema in più, ma la Yamaha in genere va forte».
Anche Rossi nel 2018 dovrà decidere se e con chi continuare: «Io vado per la mia strada, a me la scelta di Vinales cambia poco. Ma se sia io che la Yamaha vogliamo proseguire insieme non c’è nemmeno bisogno di aspettare troppo».
Assente per un problema di salute Lin Jarvis, numero uno di Yamaha Racing, è stato il direttore del team, Massimo Meregalli, a fare gli onori di casa: «Abbiamo provato le stesse nuove componenti a Valencia ed a Sepang (i test privati Yamaha di fine 2017, ndr). Alla fine dei cinque giorni abbiamo potuto decidere la base della moto. Su questa torneremo a lavorare in Malesia».
Con l’obiettivo di «creare un mezzo competitivo, con il quale i nostri piloti possano puntare al titolo».
L’attesa ora è per i test di Sepang: «Potremo avere già delle buone indicazioni perchè è un’ottima pista per fare i test, sia sul motore che sul telaio - ha spiegato Rossi - L’hanno scorso mi ero accorto proprio a Sepang che qualcosa che non andava.
Salire sulla nuova moto, avere le prime sensazioni, sarà importante. Sono molto curioso di scoprire cosa è stato fatto, perché ne sappiamo poco». A parte che «il telaio sarà più simile a quello del 2016».
Quando alle aspettative «possiamo e dobbiamo fare meglio.
Come dovrà essere il mio 2018 per andare meglio del 2017? - ha concluso Rossi - Dovrò essere più veloce».