Scudetto: forza Aquila, non mollare
Le cinque partite della finale scudetto hanno sempre rispettato il fattore campo e hanno dimostrato la bontà di un semplice assioma: con punteggi e ritmi alti come quelli registrati nelle tre gare del Mediolanum Forum vince Milano, con punteggi e ritmi più bassi come quelli osservati nelle due gare alla Blm Group Arena vince Trento.
Per questo il coach dell’EA7 Pianigiani continua la stretegia del lamento, augurandosi che domani sera (ore 20.45) in gara-6, con il primo match point a disposizione per cucirsi al petto lo scudetto numero 28, si possa assistere «ad un’altra bella partita di basket». Un modo furbo ma nemmeno troppo mascherato per dettare (agli arbitri?) il piano strategico: giocare alla corrida contro una squadra tosta e atletica come la Dolomiti Energia per Milano significherebbe concedere agli avversari un vantaggio enorme; ricercare invece pulizia, spaziature e tiri aperti faciliterebbe il sacco di Trento, mai sconfitta in casa in questi playoff.
Trento deve a sua volta cercare di limare quei dettagli che le hanno impedito di sbancare almeno una volta il parquet dell’Olimpia: deve andare a rimbalzo d’attacco con aggressività (fattore chiave in gara-3), correre a campo aperto (dato decisivo in gara-4) e trovare un’alternativa a Shields.
L’americano dal passaporto danese si è dimostrato un rebus senza soluzione per la difesa di Milano, che ha provato ad alternare diversi uomini per marcarlo senza ottenere risultati: Shields arriva sull’onda lunga di 17 punti (sui 18 di Trento) negli ultimi 5’ di gara-5 ma anche con il peso delle lacrime dopo l’ingenuo fallo commesso, che ha mandato in lunetta Jerrells per i due tiri liberi della vittoria milanese.
L’attenzione sarà centrata anche sulla terna arbitrale, formata da Paternicò, Begnis e Baldini. Il metro dei fischi è stato piuttosto ondivago nei primi 5 atti della serie ed è quindi finito nel mirino di tutti. Milano si è lamentata per il colpo proibito subito da Tarczewski in gara-4, che ha estromesso il centro dal campo, anche se poi mercoledì a Milano non aveva nemmeno un «cerottino» sulla testa.
A Trento sarà intanto tutto esaurito, gli ultimi tagliandi sono stati venduti stamattina nel giro di pochi minuti.