Telenovela Libertadores: ora il River attacca, «No a Madrid»
Il River Plate non ci sta e insiste nel non voler disputare la finale di ritorno di Coppa Libertadores domenica 9 allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid, come deciso dalla Conmebol, l'equivalente dell'Uefa sudamericana. In un comunicato ufficiale diffuso oggi, il club dei 'Los Millonarios' contesta di non poter giocare il match contro il Boca Juniors nel suo stadio, il 'Monumental', considerando "incomprensibile" che la città di Buenos Aires, che questa settimana sta ospitando la riunione del G20, non riesca ad organizzare in sicurezza il "Superclasico" del calcio argentino.
Il River non si ritiene responsabile di quanto accaduto sabato scorso e sostiene che giocare all'estero la partita significa "snaturare la competizione che deve disputarsi in Sudamerica". Oltretutto, giocando al Bernabeu verrebbero meno le "condizioni di parità previste dal regolamento, visto che non potremmo sfruttare il fattore campo". Sabato scorso, ricorda il comunicato, 66mila tifosi "hanno atteso pazientemente per otto ore al 'Monumental' aspettando che si disputasse la partita, tornando poi allo stadio il giorno successivo e adesso, a questi stessi tifosi si nega senza motivo la possibilità di assistere all'evento, considerando la sede e i costi del viaggio. Il calcio argentino nel suo insieme e la Federcalcio argentina (AFA) non possono e non devono permettere a un pugno di violenti di ostacolare lo sviluppo del Superclasico nel nostro paese".