Lutto nel mondo del basket: si è spento Gianni Asti
È scomparso ieri Gianni Asti uno degli allenatori più in vista del basket italiano negli anni '80 e '90. Da qualche giorno era ricoverato all'ospedale delle Molinette di Torino, la città dove nacque nel 1947 e dove fu uno degli artefici dell'esplosione della passione per la palla a spicchi, premiato a 28 anni quale migliore coach italiano ai tempi di Zorzi, con il quale salì in cattedra quando sulle panchine c'erano giganti del calibro di Taurisano, Peterson e Bianchini. A Torino ha allenato per anni, debuttando in A2 nel 1976/77. È stato anche il primo coach a portare l'Auxilium in semifinale scudetto (1981-82), battuto solo da Milano. Grande intenditore di basket giovanile e maestro nel vero senso del termine, ha guidato anche Cantù, in una semifinale scudetto e nel girone finale di Coppa dei Campioni nell'83-84, e tante altre squadre di qualità quali Gorizia e Mestre.
Gianni Asti è conosciuto in Trentino per aver guidato il Gs Riva di capitan Bobicchio della serie B negli anni 90' in cui si giocava nella vecchia palestra dell'istituto «Floriani» e poi sul parquet del PalaGarda. Asti collaborò anche con l'Aquila Trento ai primi albori della serie D quando c'erano coach Salvatore Trainotti, l'attuale gm, e assistente Claudio March, primo dirigente era Marco Angelini.
L'allenatore piemontese fondò a Trento un progetto giovanile in accordo con il presidente Zobele e aiutò i dirigenti aquilotti a scegliere l'attuale coach Maurizio Buscaglia, che poi promosse la squadra dalla C1 in B fino alla galoppata in A. A Riva del Garda tornò anche da direttore sportivo a fianco del coach toscano Marcello Billeri (oggi assistente in A a Pistoia) sempre in B e lasciò per motivi di salute (un trapianto di fegato). Un uomo e uno sportivo che ebbe la stima di tanti appassionati del basket trentino, che è in lutto come quello italiano.