L'impresa di Toronto Raptors l'anello della Nba se ne va per la prima volta in Canada
I Toronto Raptors hanno compiuto l’impresa inseguita da sempre e sono saliti - prima squadra non americana - sul trono della Nba. I canadesi hanno battuto 114-110 i Golden State Warriors, in gara 6 delle Finals, portandosi sul 4-2, e messo le mani sul titolo per la prima volta nella loro storia.
Culmine di una stagione fantastica, condotta sempre sul filo del gran gioco e soprattutto della battaglia in campo. È stata una partita bellissima e sofferta, con i campioni in carica che hanno cercato fino all’ultimo di contenere la voglia di vittoria dei canadesi e soprattutto di reagire alla sfortuna che in questi ultimi mesi sembra averli presi di mira. Prima con il lungo stop di Kevin Durant, poi l’infortunio gravissimo dello stesso Durant nel bel mezzo delle Finals, la malasorte ha toccato anche Klay Thompson, costretto a uscire poco dopo metà gara.
Non era facile oggettivamente per i Warriors fare partita senza quei due fuoriclasse in campo. E così per la formazione di Oakland è sfumato l’obiettivo del terzo titolo consecutivo. Ciò tuttavia non toglie nulla ai meriti della squadra di Toronto, che fin dalla regular season - come del resto negli ultimi due anni - ha messo nel mirino le Finals, giocando sempre per vincere e mostrando i muscoli. Quest’anno ha ingaggiato quel Kawhy Leonard che tanti vorrebbero fra le proprie fila, una sorta di Messi della pallacanestro, ma forse pochi pensavano che al primo anno in squadra potesse condurre diritto al titolo.
Invece con una media di quasi 29 punti a partita Leonard è stato decisivo. E ha pure conquistato il titolo di Mvp, il terzo a riuscirci con due squadre diverse (gli alti due sono stati Kareem Abdul-Jabbar e Lebron James, come dire i mostri sacri del basket a stelle e strisce). Per lui una grande rivincita dopo la deludente stagione passata, con un lunghissimo stop per infortunio e le incomprensioni con il suo vecchio club degli Spurs. «Come ho sempre detto dal primo giorno, ero concentrato sul presente con l’obiettivo di fare la storia, e lo abbiamo fatto» le parole di Leonard mentre esplode la festa sul parquet.
Nella gara che ha consegnato Toronto alla storia, Leonard ha segnato ‘solò 22 punti, ma le sue giocate hanno fatto impazzire la difesa rivale. E siccome i Raptors non sono solo Leonard, il sigillo della vittoria porta anche il nome di Kyle Lowry e Pascal Siakam, entrambi autori di 26 punti. Per Siakam, ce ne fosse bisogno, è stata la consacrazione definitiva. Ha cominciato l’anno in sordina, fra i dubbi di molti, è esploso nella fase decisiva della stagione, rivelandosi un campione. La sconfitta di Golden State nelle Finals 2019 è maturata paradossalmente in casa, cioè proprio sul terreno nel quale durante la stagione gli avversari non hanno praticamente mai avuto scampo. Nella tana dei guerrieri, i Raptors si sono impadroniti del primo punto delle series, il resto è venuto da sè. C’è anche un pò di Italia nel primo titolo Nba conquistato dal club canadese, il vice allenatore dei Raptors infatti è il 58enne tecnico bresciano Sergio Scariolo, l’assistente sempre al fianco del coach Nick Nurse. Aveva già vinto tanto (con la Spagna 3 titoli europei, argento e bronzo olimpico), scudetti e trofei vari. Ora anche l’anello Nba. Che per Toronto vale la storia.