Leucemia, Sintini a Mihajlovic «Tieni duro, io ce l'ho fatta»
«La malattia si può battere. Sei un lottatore e non mollare. Vai avanti giorno per giorno»: è il messaggio inviato a Sinisa Mihajlovic, che ieri ha annunciato di avere la leucemia, da Giacomo «Jack» Sintini, ex pallavolista, per alcuni anni palleggiatore alla Trentino Volley, guarito da un linfoma scoperto quando era ancora in attività e curato all’ospedale di Perugia.
«In entrambi i casi si parla di tumori del sangue ma con caratteristiche diverse» spiega Sintini.
«Oggi la medicina - aggiunge - è pronta per battere queste malattie. A Mihajlovic - dice ancora Sintini - vanno tutta la mia vicinanza e affetto. Sono anche a disposizione per qualsiasi cosa. Stia vicino alle persone che più gli vogliono bene perchè il loro affetto sarà determinante e - ribadisce - proceda giorno per giorno perchè questa malattia si può battere».
Sintini, 40 anni, ora vive a Solomeo di Corciano, in provincia di Perugia, con la famiglia e ha dato vita a un’associazione impegnata nel mondo del volontariato che porta il suo nome per «essere un aiuto concreto alla comunità del cancro».
Un’associazione sostenuta con affetto anche dall’ambiente pallavolistico trentino.
Ha smesso di giocare nel 2015.
«La leucemia - ricorda - la scoprii nel giugno del 2011, reduce da una stagione in Russia e pronto a trasferirmi in Polonia. A curarmi è stato il team del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Perugia guidato dal professor Brunangelo Falini. Sono stato sottoposto a sette cicli di chemioterapia e al trapianto di midollo ma dopo un anno fuori dallo sport sono tornato a giocare».
Prima proprio a Trento, primo approdo dopo la malattia, e infine a Vibo Valentia. «Sono rimasto in campo per altre quattro stagioni e ho vinto cinque titoli» rivendica con orgoglio Sintini riferendosi ai successi trentini. «Ce l’ho fatta - prosegue - nonostante la mia fosse una forma di linfoma particolarmente aggressivo».
Ora Sintini lavora con un’agenzia multinazionale specializzata nella gestione delle risorse umane. Occupandosi di applicare la metafora dello sport alla formazione delle risorse umane.
Dalla malattia è formalmente guarito. «Per questo - conclude - a Mihajilovic dico: non mollare, si può vincere».