Europa League, i gironi: la Lazio pesca il Celtic la Roma il Moenchengladbach
Girone «difficile ma affascinante». come dice Simone Inzaghi, per la Lazio; cammino più facile, almeno sulla carta, per la Roma. Il sorteggio di Europa League a Montecarlo ha dispensato la fortuna in maniera un pò diversa per le due romane, tra avversarie di grande tradizione e squadre emergenti nel panorama europeo. I biancocelesti dovranno affrontare il glorioso Celtic, l’insidiosissimo Rennes, attuale capoclassifica in Ligue 1, e i romeni del Cluj, mentre alla squadra di Fonseca sono capitati il Borussia Moenchengladbach, il Basaksehir che è l’ex squadra di Under ma soprattutto una creatura del presidente Erdogan, e i modesti austriaci del Wolfsberg. Centrare uno dei primi due posti non sarà una passeggiata ma da teste di serie entrambe le italiane hanno tutte le carte per riuscirci e cercare poi di puntare alla finale, in programma il 27 maggio 2020 a Danzica (Polonia).
Il Borussia è ancora aggrappato agli splendori degli Anni ‘70 ma sta risalendo in Bundesliga e ora si è affidato a Marco Rose, l’ex tecnico del Salisburgo che è arrivato alla semifinale di Europa League. La sfida chiave per la Roma dovrebbe essere quella col Basaksehir, stella nascente del calcio turco grazie alle attente cure di Erdogan, grande appassionato di pallone.
Nato pochi anni fa sulle ceneri di due piccoli club di periferia, il Basaksehir ha scalato le graduatorie in fretta, piazzandosi tra il secondo e il terzo posto in Super Lig nelle ultime tre stagioni. Nell’ultima, si è trasformato in uno psicodramma il derby decisivo col Galatasaray, finito con una sconfitta per i ‘parvenù che rese felici i tifosi del Gala e chi non vede di buon occhio un team che ha come presidente un nipote della first lady e che ha come sponsor molte aziende statali. Il Basaksehir non ha stelle ma giocatori «di grande esperienza come Arda Turan e Robinho», fa notare Fonseca, e schiera anche un italiano, anzi un romano, l’ala sinistra Stefano Napoleoni. Per altri dettagli, il tecnico portoghese su rivolgerà a Under. «L’Europa League si sta trasformando in una mini Champions - commenta Fonseca -, ci è capitato un girone nel quale dovremo esprimerci al meglio, ma siamo consapevoli della nostra forza e vogliamo passare il turno».
La Lazio ha voglia di fare meglio dello scorso anno, quando uscì ai 16/i contro il Siviglia, ma prima di tutto bisogna passare il girone. «Penso che siamo favoriti e questo ruolo ci fa piacere, possiamo vincerlo», ha detto Tare, conscio però che sono da affrontare due squadre che hanno fatto i preliminari di Champions, il Rennes e il Cluj. Il Celtic, dominatore seriale della Scottish League, è da temere soprattutto per l’ambiente del Celtic Park, mentre i bretoni guidati da Julien Stephan sono di altra stoffa. Hanno vinto l’ultima coppa di Francia battendo in finale il Paris SG, sconfitto ancora pochi giorni fa in campionato. Da tenere d’occhio nel Rennes il giovanissimo talento Eduardo Camavinga, che a 16 anni gioca come un veterano, e l’ex granata Niang. Il Cluj, campione di Romania, è allenato da Dan Petrescu che conosce bene il calcio italiano.
Negli altri gironi, il Siviglia va liscio con Apoel, Qarabaq e Dudelange; i gruppi centrali sono ricchi di fascino, l’F con Arsenal, Eintracht, Standard Liegi e Vitoria, il G con Porto, Feyenoord, Young Boys e Glasgow Rangers. Il WOlverhampton che ha eliminato il Torino ha pescato nel K Besiktas, Braga e Bratislava.